I sottoscritti Consiglieri comunali,
Richiamata la delibera consiliare n°32 del 24/05/2016 con la quale è stato approvato il piano delle alienazioni degli immobili;
Visti i bandi di gara per l’alienazione del Palazzo Coppedè, della ex scuola di Saponiera, di parte del palazzo ex Poste e degli scantinati di Via Carducci;
Valutato che la decisione della Amministrazione di alienare i tre piani dell’edificio ex Poste di 384 mq.,sia una scelta politica sbagliata e che sarebbe, invece, quanto mai opportuna una ristrutturazione di tali beni destinandoli (proponiamo varie opzioni):
a) a centro museale-culturale come proposto da qualche cittadino, anche con servizio distaccato di prestito dei libri della biblioteca Foresiana per favorirne l’accessibilità;
b) a sede della polizia municipale;
c) ad edilizia residenziale pubblica, stante il persistente, notevole fabbisogno di una prima casa da parte di tante famiglie che non sono in grado di ricorrere al mercato privato.
A tal proposito, ricordiamo che operazioni simili sono già state effettuate sia nel recupero del reparto di ostetricia e ginecologia dell’ex ospedale realizzandovi alcuni appartamenti destinati alle famiglie che partecipano al bando per le case popolari sia nella trasformazione dell’edificio sito in Via V.Hugo dove un tempo esisteva una casa di riposo, adibito oggi a struttura per nuclei di anziani e ad emergenza abitativa;
Fatte queste considerazioni e ritenuto, altresì, di dover richiamare l’attenzione della Amministrazione Ferrari sui seguenti aspetti degli atti compiuti per portare a termine i procedimenti di alienazione:
1) Nella valutazione della ex scuola Saponiera il calcolo è sbagliato. Il valore totale del fabbricato e del resede , infatti, è di € 401.905,00 e non, come indicato nel bando di gara, di € 433.000,00;
2) Leggiamo nelle perizie relative alla Saponiera, all’ex Poste e al 2° piano dell’ex ospedale civile che la stima “ è resa sommariamente ai sensi dell’art.3 del Regolamento” per le alienazioni degli immobili comunali, “approvato con delibera del Consiglio comunale n°80/ 2000”. Regolamento successivamente modificato con delibera consiliare n°10 del 2011.
3) Il richiamato art.3 del Regolamento stabilisce che per definire “ il valore dei beni da inserire nel Piano delle alienazioni viene redatta da parte dell’Ufficio tecnico una stima sommaria dei cui contenuti dovrà essere tenuto conto in fase di definizione di perizia definitiva”. Il successivo art.4 del Regolamento fa obbligo, infatti, di valutare con “apposita perizia estimativa definitiva“ i beni da alienare “prima dell’esperimento delle procedure di alienazione”. Ma, allora, se la stima è “sommaria”, come scrive lo stesso Tecnico comunale, perché sono state indette le gare per l’ex scuola Saponiera e il Palazzo ex Poste e nei relativi bandi i valori stimati nella perizia sommaria sono stati messi a base d’asta?
4) Se le decurtazioni operate sui valori di mercato degli immobili derivano, come si legge nelle perizie, dal loro stato di conservazione e manutenzione, appare incongruo il valore a mq. dei tre piani dell’edificio ex Poste determinato in € 1.425 a mq, con una decurtazione del 35% sul valore calcolato in € 2.200, mentre alla parte residenziale del Coppedé, “ in cattivo stato di manutenzione”, stimata invece € 2.850 al mq, viene attribuito un valore di € 2.137 con una decurtazione del 25% e alla Saponiera, tutta a destinazione residenziale, valutata in € 3.250, viene attribuito un valore a mq. di € 2.275 al netto di una decurtazione del 30% pur essendo il fabbricato “in particolari condizioni” di inagibilità.
Contrariamente ai valori indicati nei bandi, è evidente che lo stato di conservazione e manutenzione dell’immobile ex Poste risulta senz’altro migliore di quello degli altri due edifici. Lo stesso Tecnico comunale nella perizia di stima, riconosce che “lo stato di manutenzione dell’immobile…………è buono” dando atto, inoltre, che “nell’immobile è presente pure un impianto di ascensore” ed esiste un “impianto di riscaldamento centralizzato”.
I sottoscritti Consiglieri ritengono, inoltre, opportuno che l’Amministrazione accerti l’applicabilità, alle alienazioni che si intendono effettuare, dell’art. 9, comma 5 del Dlgs n.85 del 28.05.2010 laddove è previsto che il Comune possa alienare i beni previa ATTESTAZIONE della congruità del loro valore da parte dell’Agenzia del Demanio o dell’Agenzia del Territorio.
5) In ultimo si ricorda che sulla delibera di Consiglio n/2016 , con la quale è stato approvato il piano delle alienazioni, gravano i pareri negativi del Responsabile del servizio finanziario e del Revisore dei conti, per il mancato rispetto del termine di legge per l’adozione e per la mancata pubblicazione del piano all’albo pretorio per 60 giorni prima della sua definitiva approvazione da parte del Consiglio, contestualmente all’approvazione del bilancio preventivo. Il Responsabile del Servizio finanziario ed il Revisore hanno anche ritenuto sottostimato il valore attribuito alla porzione dell’immobile ex Poste. Il Consiglio non è certamente obbligato a rispettare i pareri contrari dei Dirigenti o dei Revisori, ma se non ne tiene conto, per quanto dispone l’art.49, 4°comma, del Testo unico sugli Enti locali, deve fornire una “adeguata motivazione nel testo della deliberazione”. Il che nel caso nostro, non è avvenuto, almeno in parte. E’ stato infatti preteso di rimediare alla non avvenuta pubblicazione del piano delle alienazioni all’albo pretorio per i 60 giorni previsti, con l’approvazione di un emendamento che ha fatto obbligo alla Amministrazione di non procedere alle gare prima della suddetta scadenza, emendamento che, a nostro avviso, non può certamente sanare il mancato rispetto di un termine perentorio di legge.
Infine non è stata, anche in questo caso, considerata la denuncia della sottostima del valore attribuito ai tre piani dell’edificio ex Poste, senza darne una “adeguata motivazione”, con evidente violazione della già richiamata norma del Testo unico sugli Enti locali.
Per i motivi di merito e per gli aspetti di evidente non correttezza o di vera e propria illegittimità degli atti amministrativi posti in essere,
i sottoscritti Consiglieri comunali inoltrano la presente mozione
al fine di impegnare il Sindaco e la Giunta a rivedere gli atti e la scelta di alienazione degli immobili, con particolare riferimento alle ex Poste, nonchè a verificare i prezzi posti a base d’asta dei medesimi procedendo ad annullare le relative gare.
Si chiede l’iscrizione della presente mozione all’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale o comunque di un Consiglio da tenersi prima del 2 dicembre p.v., giorno in cui devono pervenire al Comune le offerte per l’aggiudicazione dei beni messi in gara.
Cosetta Pellegrini
Antonella Giuzio
Alessia Del Torto
Paolo Andreoli
Alessandro Mazzei