Mercoledì 16 novembre credevo di essere ai bordi di un "Ring" e non in una dove si dovevano discutere 14 punti all'ordine del giorno alcuni dei quali di estrema delicatezza. Dal clima iniziale, ho immaginato i duellanti ai bordi opposti e il personale del suo seguito pronto al duro confronto. Prende la parola il giudice della competizione che elenca le varie fasi utili per disputare l'evento della serata puntualizzando in tutte le sue fasi il percorso fin lì fatto lasciandosi poi andare a promesse e a preventivi futuri già sentiti in un altro luogo dove in ogni incontro si cerca di far assimilare al pubblico lo smantellamento del sistema sanitario locale con dei faremo, promettiamo, ci prodigheremo, investiremo e si farà.
Dopo una prima fase di studio e qualche sbadiglio l'arbitro generale, il terzo della serie, si accorge che uno dei pugili, quello sostenuto dal gestore è senza paradenti quindi chiede una sospensione. Recuperata la mancanza ci si accorge che il dispositivo è vecchio e scaduto quindi non più applicabile e, incurante dell'irregolarità fa riprende il combattimento ricco di colpi bassi.
Inaspettatamente lo stesso arbitro, incalzato dalla parte avversa, ferma ancora una volta il combattimento perché l'atleta del paradenti combatte in maniera impropria e irregolare perchè senza le dotazioni di legge, i guantoni. Altra sospensione e nei spogliatoi liti furibonde seguiti da urla e pacche violente sugli usci. Le parti, stremate, tornano in campo e l'organismo di gestione, forse per dimenticanza o forse non era a conoscenza che per il confronto si rendevano indispensabili alcune regole preventive di protezione e di procedura, sospendeva la parte clou della serata sostituendola con piccole e inoffensive scaramucce a colpi di buffetti.
Morale, quella sede non è per scaricare la bile o rivangare il passato politico, è il luogo dove si decide il futuro della città e dei suoi abitanti quindi per favore abbiate rispetto per le Istituzioni e le sue regole come voi pretendete dai cittadini.
Francesco Semeraro