Le ventilate dimissioni del Sindaco Peria - scrive francesco Semeraro - di per sé potrebbero scuotere l’opinione pubblica e la Regione ritardando, forse, la riorganizzazione della sanità isolana e i decreti attuativi della delibera 754 ma non apporterebbero a quei risultati sperati perché gli altri sindaci del nostro “scoglio” restano arroccati nel proprio municipio e con la fascia tricolore incollata a tracollo.
La lettera nella quale sarà riconoscibile il destino sanitario dell’Isola scritta dall’Assessore Regionale alla Sanità, sta dividendo l’Elba tra pro e non pro dimissioni del sindaco Peria senza pensare che tra le righe di quel foglio potrebbe nascondersi un disastro senza precedenti per la nostra sanità.
Personalmente non credo che quella lettera porti buone nuove e ci conceda una sanità secondo le nostre reali esigenze perché solo chi vive su un’isola può comprendere la necessità di avere un ospedale efficiente e funzionale e dei validi servizi territoriali mentre chi sta sulla terra ferma, non ha la consapevolezza dell’emergenza urgenza sulla quale un’isola deve poter contare.
Non basta certo un servizio di elisoccorso sopra l’ospedale per dirsi soddisfatti perché se nel giro di un’ora accadessero più casi urgenti da trasferire qualcuno dovrebbe rinunciare alla propria vita. Questo potrebbe capitare, anche se il maltempo complicasse le operazioni di atterraggio e decollo, oppure se qualcuno si dimenticasse in tasca le chiavi dell’ascensore trasporto pazienti dalle corsie all’elicottero poiché devono ancora inventare gli ascensori di emergenza comandati da pulsanti.
Le ventilate dimissioni del Sindaco Peria di per sé potrebbero scuotere l’opinione pubblica e la Regione ritardando, forse, la riorganizzazione della sanità isolana e i decreti attuativi della delibera 754 ma non apporterebbero a quei risultati sperati perché gli altri sindaci del nostro “scoglio” restano arroccati nel proprio municipio e con la fascia tricolore incollata a tracollo.
Io, come altre persone, sono propenso per una protesta istituzionale diversa dalle dimissioni che si risolverebbero con un commissariamento del Comune reo di essere l’unico in protesta dando mandato al commissario preposto di accelerare le operazioni di smantellamento dell’attuale sistema sanitario poiché nessun amministratore locale eletto lo ostacolerebbe neanche in minima parte.
Se fossi il sindaco Peria occuperei giorno e notte il Comune mangiando e dormendo nella sala consigliare sbandierando la fascia tricolore dal balcone della “Biscotteria” aspettando l’arrivo del governatore Rossi e del Suo seguito qui all’Elba a confrontarsi con Lui e con i cittadini e insieme verificare lo stato della sanità isolana. Questo gesto ben programmato darebbe una valenza politica nazionale oltre che regionale e la risonanza del gesto si moltiplicherebbe in maniera esponenziale se tutti i sindaci Elbani si unissero nella protesta al sindaco Peria.
Se ciò avvenisse, la protesta del Sindaco (o dei Sindaci) sarebbe supportata da tutti gli Elbani i quali darebbero luogo a una grande manifestazione e mobilitazione di solidarietà bloccando tutte le attività produttive e sociali dell’isola.
Le dimissioni possono rivelarsi dannose per noi isolani, mentre il presidio del primo cittadino nelle sale istituzionali porterebbe il caso sanità Elba nelle case degli Italiani e nei palazzi di Roma.
Francesco Semeraro