Il vaso di Pandora nel porto di Marciana Marina
E’ vero, rischia di diventare un tormentone senza fine, ma, purtroppo, sembra proprio che il Piano Regolatore del Porto di Marciana Marina sia nato sotto una stella dalla luce molto incerta, considerando gli incarichi affidati ai professionisti che hanno redatto il citato Piano.
Pur non essendo stati ancora consegnati tutti gli atti richiesti dalla minoranza consigliare fin dal lontano 22 agosto, quanto finora esaminabile lascia già spazio a forti perplessità connesse, per l’appunto, alla assegnazione, nel periodo 2008-2013, con provvedimenti dirigenziali singoli, di incarichi ai professionisti-progettisti per un ammontare complessivo almeno pari a 224.255 euro.
Le perplessità nascono dalla considerazione che per i suddetti incarichi, anche se singolarmente considerabili sotto soglia, non siano state rispettate le regole di pubblicità e di selezione prescritte dall’articolo 124 del D.Lgs. 163/2006, allora applicabile.
Peraltro, tutti i provvedimenti per ciò assunti erano, e sono, tutti finalizzati ad uno stesso obiettivo: la predisposizione degli atti (pareri, analisi, progetti, valutazioni) per l’adozione della variante urbanistica di supporto alla costruzione del nuovo porto e per la realizzazione dei suoi elementi costitutivi e di supporto.
Proprio per questa unitarietà di obiettivo, la somma dei compensi supera, in realtà, la soglia comunitaria secondo i livelli del citato D. Lgs. 163; non solo, perché, oltre a questo si deve anche registrare la totale assenza di esposizione dei criteri adottati per la determinazione dei compensi ed anche delle procedure concorsuali eventualmente adottate per la scelta dei professionisti.
Certo, sommando la nebulosità degli incarichi, la forte reazione negativa alle soluzioni progettuali prospettate, gli scomposti approcci del Sindaco alle sia pur civili critiche, l’inesistente coinvolgimento di cittadini, categorie, forze politiche ed ambientaliste, le approvazioni a maggioranza, il tardivo e problematico ricorso ad un concorso d’idee e la recente sconfessione da parte della stessa Regione, si può affermare che peggior percorso non poteva essere pensato per il nuovo assetto del porto di Marciana Marina.
Un vero e proprio thrilling, un “giallo portuale”, cui mancava solo che si aggiungessero le singolari posizioni dell’Ordine degli Architetti di Livorno.
Speriamo, ancora una volta, che, almeno, alla fine, prevalgano il buon senso ed il buon gusto.
Paolo Di Pirro