«Arriviamo al voto in Consiglio dopo un lungo lavoro in commissione, dove abbiamo ascoltato tutti, dai comuni alle associazioni di categoria, agli operatori del settore. Avevamo bisogno di armonizzare in un unico testo le norme di un settore che è cambiato fortemente negli ultimi anni e lo abbiamo fatto introducendo elementi di innovazione per aiutare le imprese a svilupparsi, per consentire al settore di crescere ancora e, al tempo stesso, abbiamo limato alcuni elementi di rigidità che potevano ostacolare un percorso virtuoso nell’applicazione della nuova normativa». Lo ha detto Gianni Anselmi, consigliere regionale Pd e presidente della commissione sviluppo economico e turismo, commentando la conclusione dell’iter approvativo del nuovo testo unico sul turismo.
«Le principali novità – ha spiegato Anselmi presentando la proposta di legge in Aula – riguardano la governance e le imprese. Per quanto riguarda il governo del turismo abbiamo previsto che saranno i comuni a gestire l’informazione e l’accoglienza sovracomunale in maniera associata all’interno di ambiti territoriali omogenei che individueremo, in tempi brevi, con una specifica legge regionale, come ad esempio il Chianti, la Maremma, l’Elba e l’Arcipelago, la Versilia o la Costa degli Etruschi. L’obiettivo è anche spingere la cooperazione tra i comuni anche non contigui legati da medesimi tratti identitari, come nel caso dei prodotti territoriali omogenei (comuni termali, terre etrusche, via Francigena). La promozione del turismo sarà invece esclusivamente a carico di Toscana Promozione. Dal punto di vista delle imprese turistiche abbiamo riportato la possibilità di sviluppare Bed & breakfast anche in forma non imprenditoriale con la condizione vincolante che il titolare sia domiciliato e residente nella struttura. Abbiamo poi introdotto nuove tipologie di strutture ricettive quali i “Marina Resort”, i “Condhotel” ed i “Camping Village”, superando alcune rigidità che riguardavano i campeggi ed i villaggi turistici, ampliando la possibilità di presenza di strutture tipo bungalow. Si è, poi, confermata la possibilità per gli alberghi di somministrazione di servizi, come la cura del corpo e benessere anche ai non alloggiati, e di vendere ai propri clienti servizi che non costituiscono un pacchetto turistico. E abbiamo meglio definito il cosiddetto albergo diffuso, anche con un ordine del giorno che impegna la giunta ad emanare, in tempi brevi, una disciplina attuativa. Sul capitolo “case per ferie”, abbiamo ampliato la possibilità di offerta qualora esse siano gestite da associazioni senza scopo di lucro.
Le novità più significative riguardano il fenomeno degli affitti turistici, delle locazioni brevi e ripetute, su cui abbiamo registrato anche un dibattito pubblico. Su questo punto abbiamo avuto un approccio riformistico, correggendo la rigidità iniziale che configurava l’esistenza di un’attività d’impresa anche su un solo appartamento per una rotazione minima di 90 giorni di affitto. Nel testo finale della legge la forma imprenditoriale scatta solo per i proprietari di almeno 3 appartamenti, che vedono una rotazione complessiva, computata sulla totalità del patrimonio locato turisticamente, che supera gli 80 contratti anche verbali stipulati durante l’anno. Infine – ha concluso Anselmi – abbiamo introdotto nuove opportunità per gli stabilimenti balneari, che potranno erogare servizi inerenti la cura del corpo ed il benessere in locali idonei e con professionalità adeguate, per sostenere un comparto così importante per il turismo sulla costa toscana».