L’avvio non è dei più promettenti e incoraggianti visto che il corpo forestale dello stato dismetterà la sua divisa per indossare quella dei carabinieri.
Dopo tante chiacchere sulla necessità di disporre, specialmente nelle politiche ambientali, di personale sempre più competente a partire da quelle di tutela della natura, militarizzare il CFS non è davvero un bella trovata.
Non lo è neppure in Toscana la nuova legge sulla caccia che ha rimesso sotto tiro cinghiali e ungulati per rilanciare nuovi affari che con le politiche di gestione della fauna hanno ben poco a che fare.
Ecco perché -e non solo in Toscana- urge una ripartenza che permetta di rimettere a punto un bel po’ di cose anche sotto il profilo istituzionale. Paolo Gentiloni nella sua Conferenza di fine anno ad esempio, ha ricordato che dopo l’esito del referendum è necessario rivedere la situazione delle province, messe Ko dalla legge Delrio ma che restano in Costituzione. Che il passaggio di personale e competenze alle regioni abbiano creato più che risolto problemi possiamo vederlo anche in Toscana. La nuova legge toscana sui parchi aveva ipotizzato l’affidamento della gestione delle ANPIL (aree naturali protette di interesse locale) dai comuni alle province. Con Delrio la cosa venne abbandonata ma non vedo perché non deve ora essere ripresa in considerazione per rilanciare il nostro sistema regionale di aree protette. Che deve contare di più su una dimensione locale e su una dimensione regionale più che amministrativa legislativa e di programmazione, specie ora che il nuovo Titolo V è stato bocciato.
Quella che avvertiamo con crescente acutezza è la carenza culturale che per anni ha connotato la presenza e l’iniziativa della nostra regione. Ed è per questo che stiamo lavorando perché a partire dal Centro studi Giacomini del parco di San Rossore alla cui istituzione pervenimmo con il coinvolgimento prima della presidenza Martini con Parcolibri alla Leopolda di Pisa, la rivista Toscanaparchi, la biblioteca alla Giraffa nel Parco di San Rossore con la presidenza di Rossi e l’assessorato Bramerini. Il venir meno di qualsiasi iniziativa ministeriale con l’arrivo del ministro Galletti ha opacizzato e confuso la situazione anche in Toscana che ora dobbiamo e alla svelta rilanciare. E dobbiamo farlo innanzitutto coordinando impegni e decisioni sul pano regionale e coordinando tutte le nostre aree protette regionali, nazionali e locali. Non dimenticando come è avvenuto finora che la Toscana è nel santuario dei cetacei il cui mare va via a fette di plastica ed erosioni.
Renzo Moschini