Caro Sindaco,
c’è un vecchio detto popolare cinese che dice che prima di aprire la bocca bisogna azionare il cervello. Applicato alla storia recente dei lavori eseguiti al plesso scolastico di Rio Elba quel detto cinese si potrebbe tradurre in questo modo: un Sindaco, specie se è architetto, prima di dire “bischerate” dovrebbe leggersi bene “le carte”.
Leggersi la relazione tecnica allegata a quello che definisci “mega progetto di 960 mila euro” e tutti gli altri allegati. Se tu lo avessi fatto, avresti scoperto che, con il “mega progetto” e con la variante finanziata con le economie di spesa ottenute in sede di gara di appalto, la precedente Amministrazione ha voluto prima di tutto raggiungere l’obiettivo di mettere in sicurezza statica l’edificio scolastico. Sicurezza quanto mai precaria, come fu accertato dal Provveditorato regionale alle opere pubbliche che ha provveduto alla redazione del “mega progetto” e che fu incaricato anche della direzione dei lavori. E per raggiungere quell’obiettivo, primario e irrinunciabile, risultò necessario impegnare tutti i 960 mila euro. Se qualcosa non ti torna sull’utilizzo di quel finanziamento rivolgiti al Provveditorato regionale alle opere pubbliche che ha sede in Firenze e avrai tutti i chiarimenti necessari.
Se la precedente Amministrazione non avesse provveduto ad assicurare la sicurezza statica di tutto l’immobile, tu non avresti potuto vantarti, oggi, di aver reso agibili i locali della scuola materna perché mancanti di “pareti interne, controsoffitti e pavimentazioni”. E non avresti potuto avere neppure la palestra e l’asilo nido (per il quale ti sei avvalso di finanziamenti già attivati, come tu stesso riconosci, prima della tua elezione a Sindaco).
In sostanza, caro Sindaco, sei stato bravo ad ottenere finanziamenti regionali aggiuntivi per il completamento dei lavori, ma se chi ha amministrato Rio Elba prima di te non avesse trovato quel finanziamento di 960 mila euro e non lo avesse impiegato nel modo che ha fatto e non ti avesse lasciato in eredità i soldi necessari per l’asilo nido, tu oggi non potresti “farti bello” dando alla stampa le foto a colori della palestra, dei locali della scuola materna, dell’asilo nido, della mensa scolastica ecc….
Ancora una volta te lo ripetiamo: prima di rendere agibili i singoli spazi del plesso scolastico era assolutamente necessario garantire la sicurezza statica dell’edificio, a suo tempo costruito non molto bene e che in molte parti si stava “sbriciolando“. Tu cosa avresti fatto, Architetto?
Ed infine, proprio perché lo stesso Provveditorato, durante i sopralluoghi effettuati per la redazione del progetto esecutivo, accertò e ci segnalò il pessimo stato di conservazione dell’immobile, dimostrato anche da alcuni parziali crolli di soffitti avvenuti in tempi diversi e in più parti, fu deciso di anticipare lo spostamento delle attività didattiche a Rio Marina dal gennaio 2013 per garantire l’incolumità degli alunni e del personale della scuola. E’ vero che abbiamo dovuto far fronte a 6 mesi di affitto, ma ne valeva la pena? Noi crediamo proprio di sì.
Danilo Alessi, Nadia Mazzei, Giovanni Fratini