Adesso è importante agire perchè questa protesta abbia uno sbocco positivo, senza indulgere a facili demagogie o a calcoli politici di bassa prospettiva, ma facendo prevalere spirito collaborativo e responsabilità istituzionale.
C’è ormai in corso una sacrosanta mobilitazione dei cittadini elbani a fronte del peggioramento di molti servizi pubblici e sociali: la sanità, la scuola pubblica, i trasporti locali e marittimi, fino a strutture civili ed amministrative: il tribunale, le poste ed altri servizi finora decentrati sui territori ed ora riorganizzati a livelli più centrali e più lontani. Ben vengano segnali forti dal territorio, per sottolineare questa situazione di forte incertezza e per stare vicino ai cittadini sui quali ricadono i disagi economici e insicurezza sociale, anche da parte delle stesse istituzioni e dei loro rappresentanti: dagli 8 Comuni elbani, ancora oggi baluardi saldi e uniti a tutela di tutta la comunità elbana, anche se c’è chi pensa di abolirli perché considerati come inutili e divisi; dai tanto bistrattati e vilipesi Sindaci elbani, considerati incapaci e disinteressati ai problemi, ma che oggi stanno in campo a reclamare una vertenza di tutta l’Elba e ci rappresentano democraticamente tutti, con le loro fasce tricolori; dalle categorie economiche elbane, anche se alcuni dei loro dirigenti, ci hanno raccontato fino a ieri che era preferibile il decisionismo di uno solo e il “libero” mercato, piuttosto che la mediazione politica, il pubblico, lo stato sociale; dal centrodestra elbano, che se pur in crisi di credibilità e avendo fino ad oggi tollerato, in ossequio al berlusconismo imperante, questo progressivo peggioramento dell’Elba, continua a raccontare (dal Bosismo di ieri al Barbettismo di oggi) che l’isola comunque ce la farà da sola (l’Elba agli elbani, è la parola d’ordine nefasta di questi nefasti anni), alimentando contrapposizione e la paura ideologica del “dominio rosso” dei continentali o dei regionali, ovvero incolpando scorrettamente il centrosinistra che governa Provincia e Regione, rimuovendo le responsabilità dei governi berlusconi/tremonti per la grave situazione del debito pubblico. La posizione del PD elbano ha voluto fare chiarezza in questo insieme di contraddizioni e incoerenze indicando il terreno della collaborazione politica, specie tra le istituzioni rappresentative comunali e regionali, senza strappi e guerre territoriali, specie con chi, per vicinanza e comunanza di problemi, possono essere alleati utili per progetti e obbiettivi condivisi.
Pino Coluccia
Consigliere provinciale PD