E’ apparsa , dopo la pubblicazione della mozione del PD sul gran casino di Val di Denari ( già, ma, messi come sono, perché non ce lo fanno davvero un bel Casinò, magari risollevano le casse del Comune..) una “risposta” a firma della Giunta, vergata però, ci sembra, dall’inconfondibile penna dell’Architetto.
Certe sue circonvoluzioni del ragionamento, quasi arabeschi dove la logica danza, ondeggia, si nasconde e, hop là, scompare, certi mirabili trompe l’oeil, che inducono irresistibilmente a guardare il dito e non ciò che indicherebbe, sono pezzi di bravura che non è facile trovare nella prosa della gente comune.
Chiunque sia, comunque, l’estensore, se la prende per lo più con il PD e con la precedente Giunta, quindi mai e poi mai ci permetteremmo di sottrarre a loro l’onere e il piacere di contestarlo. In un paio di occasioni però bacchetta anche il Consorzio, e quindi ci sembra doveroso chiarire.
Andiamo per ordine. Leggiamo , nella “ ricostruzione” dei fatti che, dopo la convenzione del 18 dicembre 2014,”si rende necessario creare una viabilità di cantiere alternativa a quella prevista dal Piano PEEP, questa viene individuata interessando la via Val di Denari”.
Non viene spiegato a noi mortali perché e a favore di chi “si renda necessario” . La memoria poi, a volte, si sa, fa brutti scherzi, e l’Architetto (se è lui l’autore di questo ”riepilogo dettagliato”) dimentica che già due anni prima dei fatti riferiti, nell’ autunno 2012, lui stesso aveva avuto a questo proposito uno scambio di corrispondenza con due assegnatari del PEEP, la Valdidenari Srl e la Cooper Isola d’Elba scrl.
Il 14 agosto 2012 le due imprese avevano richiesto al Dirigente dell’Ufficio Tecnico di “poter disporre di un accesso diretto al cantiere dalla strada vicinale di Via Val di Denari” e l’Architetto aveva risposto, il 23 ottobre 2012, confermando “la possibilità di accesso dalla strada vicinale Via di Val di Denari”. ( rispettivamente Prot. in entrata n.24499 e prot. n.31885 ) . Bontà loro, al Consorzio, in quel 2012 nessuno aveva chiesto o comunicato niente .
Lasciamo ai solutori più abili, come si trova scritto in questi casi sulla Settimana Enigmistica, il compito di decrittare compiutamente la frase “…intervenendo a tutela della risorsa stradale dava l’impressione di voler essere in partita come controparte o potere autonomo che può decidere sull’utilizzazione della strada”. Ci soffermiamo più semplicemente sull’affermazione ”..l’Amministrazione ha sempre assicurato che a conclusione degli interventi la strada sarebbe stata ripristinata”.
Qualcuno fra noi propenderebbe per definirla una spudorata bugia, prudenzialmente forse sarebbe meglio chiedere quando (quando mai?) l’Amministrazione si sia espressa in tal senso, perché nessuno di noi ricorda niente del genere. Ricordiamo piuttosto le fastidiose allusioni, in più occasioni apparse nelle comunicazioni dell’Architetto, agli interventi di manutenzione o ristrutturazione effettuati dai soci del Consorzio.
Secondo una singolare filosofia parigina, chi passa eventualmente a piedi o in bicicletta dove è transitata una mandria di elefanti, schiacciando tutto, deve essere chiamato a condividere pro quota (?), il danno prodotto dai pachidermi. Dev’essere, in sintesi, cornuto e mazziato. Anche in una recente Determina , la n.700 del 28/12/2016 ,si afferma che
“a far fronte alla sistemazione della strada saranno chiamati anche<…> il titolare del permesso a costruire n.134/2011 <…> il titolare del permesso a costruire SCIA SCO 49/2013, il titolare del permesso a costruire 90/2012…”
A parte la considerazione che gli interventi citati non hanno richiesto l’uso di mezzi pesanti e che due dei tre, oltre a ciò, si riferiscono ad abitazioni che sorgono praticamente all’imbocco della strada, quindi in ogni caso ne avrebbero potuto danneggiare solo una minima porzione (cosa che comunque non è avvenuta) colpisce il modo con cui i presunti responsabili vengono chiamati in causa. Non li si chiama per nome (che pure è scritto chiaro su quei permessi a costruire), piuttosto vi si allude, quasi fosse un pronunciamento sospeso o, peggio, una minaccia.
E la musica non cambia anche stavolta, come si può leggere in coda, e non per caso, alla cosiddetta risposta: “più volte…abbiamo affermato che avremmo provveduto facendo partecipare alla spesa tutti coloro che quella strada, chi più e chi meno, ha utilizzato con mezzi pesanti negli ultimi anni”. E poi, dopo aver messo nell’elenco di chi dovrà pagare tre persone che non hanno mai fatto uso né di autobetoniere né di camion pesanti, ci viene a dire che il Consorzio “avrebbe anche l’onere di accreditare la buona fede” dell’Amministrazione ?
Ma ci faccia il piacere!
Il Consorzio strada vicinale di Val di Denari