PORTOFERRAIO. L'Elba è in fibrillazione per la situazione dei servizi sanitari. Tagli di reparti? Carenze di personale? Sindaci, sindacati e comitati impegnati per evitare il peggio, ma, a ridosso della manifestazione di venerdì, decidiamo di sentire anche chi si ritrova a fare da controparte, ponendo alcune domande al sanitario dell'ospedale portoferraiese, il dottor Paolo Tamberi, elbano doc, che esprime il suo punto di vista: per lui l'isola non è una Cenerentola quanto a sanità.
“Nessuno smantellamento dell'ospedale è in corso, tutt'altro. - dice il direttore sanitario- Gli elbani sono garantiti nella salute al pari dei piombinesi o dei cecinesi e sono serviti come qualsiasi altra località della Toscana periferica. Non sono cittadini di serie B. Noi stiamo investendo, lo dimostrano gli sforzi compiuti per la piazzola dell'elisoccorso, la nuova centrale termoelettrica, la realizzazione della rete anti-infarto, le nuove modalità di prenotazione telefonica degli esami e molto altro. Certamente vivere su un’isola comporta dei disagi, ma è bene sapere che dal punto di vista tecnico-organizzativo e clinico, ogni patologia non ha nessun rischio particolare all'Elba. La sanità locale in alcuni settori addirittura cresce grazie all’arrivo di un nuovo oculista esperto di interventi di cataratta che raddoppieranno azzerando le liste d'attesa. È inoltre in arrivo la nuova camera calda per l'accoglienza delle ambulanze che prevederà un collegamento diretto e protetto con il pronto soccorso. Importante infine l'aver installato il totem per il ritiro diretto delle analisi e chi si doterà la tessera sanitaria potrà il prossimo futuro leggersi i risultati a casa. Tutto questo non significa certamente depotenziamento o addirittura chiusura”.
E sui tagli ai servizi che hanno motivato l'aspra contestazione degli amministratori e dei comitati?
“Capisco il loro ruolo istituzionale, ma dal punto di vista sanitario l'isola non sta perdendo niente. La Regione assegna fondi all'Asl, anche sulla base delle caratteristiche e peculiarità dell'ospedale. Ecco che siamo chiamati a razionalizzare le forze in campo utilizzando al meglio il personale presente in ragione delle necessità e dei carichi di lavoro. Ognuno deve dare il proprio massimo. No tagli ma una ridistribuzione del personale e dei carichi di lavoro”.
Una menzione specifica per Tamberi merita la nuova piazzola dell’elisoccorso collocata sopra l’edificio ospedaliero che permette di risparmiare minuti preziosi.
“L'elisoccorso nel 2011 ha realizzato 139 interventi di cui 113 hanno raggiunto l'area livornese. Nel 2012 siamo già a 102 interventi di soccorso di cui 30 dalla inaugurazione della piattaforma sul tetto dell'ospedale. Ma la nuova piazzola sta per diventare una ricchezza per tutta l’isola visto che stiamo prendendo accordi con le autorità locali affinché sia messa a disposizione di interventi in emergenza di altro tipo, gestiti dalla protezione civile”.
Ma come avviene la procedura in caso di situazioni critiche?
“Il paziente è accolto dal pronto soccorso, stabilizzato e, nel caso sia necessario, disposto il trasferimento verso i centri sanitari specializzati. L'elicottero arriva in circa 20 minuti con un anestesista a bordo e un infermiere. I medici accompagnano tramite ascensore riservato esclusivamente a tale servizio, alla piazzola dove si trova l'elicottero a pale ferme. Una manovra che avviene supportata da verifiche tecniche e di sicurezza di due addetti all'antincendio, presenti in ospedale 24 ore su 24. Solo nei casi di condizioni meteo particolarmente avverse si affida il paziente alla guardia costiera che parte con ogni tipo di mare. Ricordo che se l'ascensore principale si guasta ne esiste uno di riserva che raggiunge il quinto piano e poi si fa ricorso a una ultima rampa di scale. Resta sempre salva chiaramente la possibilità di far atterrare l'elicottero all'aeroporto come avveniva fino a qualche mese fa”.
Stefano Bramanti