E' stato un boccone amaro da ingoiare ma questo ha deciso l'Azienda Sanitaria che di fatto ha cestinato in malo modo e forse senza averlo mai letto il "Progetto Sanità Elba" reo di chiedere per la nostra isola l'autonomia sanitaria.
Per tre anni si è sperato e anche lottato ma alla fine ci hanno inseriti nella "Rete" ospedaliera dell'area vasta però di quella "Rete" siamo il fanalino di coda. Non possiamo certo pretendere di avere dei medici ospedalieri come in passato, quindi dobbiamo accontentarci di quelli in "Rete", che disposti a fare una giornata di lavoro all'Elba dove alla sera si troveranno nelle tasche un compenso di quasi 600 euro.
Un giovane e bravo chirurgo del nostro ospedale ha deciso di lasciarci, poco male, invece di sostituirlo la Dirigente preposta (nuova figura apicale per coordinare la rete) cercherà negli ospedali di AUSL area vasta dei chirurghi disposti a sacrificarsi per una giornata nel nostro ospedale.
La dottoressa delle gastroscopie e colonscopie che torna a lavorare nel paese natale per l'AUSL non è un dramma come potrebbe essere per il paziente che si deve affidare a uno specialista mai visto e di cui si conosce poco. Anche in questo caso si pesca nella "Rete" uno specialista che verrà per una giornata a inserire sonde nelle viscere delle persone con la freddezza di chi si deve solo dedicare all'esame per il quale è stato chiamato senza essere coinvolto emotivamente dallo stato d'animo del paziente e del suo terrore per il dolore e il fastidio che subirà. Non tutti gli specialisti di endoscopie della "Rete" sedano i pazienti, è a loro discrezione e purtroppo molte persone alle quali è stata negata la sedazione hanno rinunciato a fare l'esame all'Elba o hanno sofferto all'inverosimile. Far soffrire un paziente è reato (legge 38 del 2010) NON PROVARE DOLORE FISICO E' UN DIRITTO DI OGNI CITTADINO ITALIANO.
In conferenza non si è dato spazio di analisi e di discussione sulla grave situazione che sta investendo i due anestesisti che contro il loro volere dovranno ritornare a Padova. Questo mancato interessamento forse rientra in quella politica Aziendale che se vanno via poco importa si cercherà nella "Rete" chi è disposto a fare qualche giornata (come nella raccolta dei pomodori). Poi se non si trovano pazienza ci sono sempre le ambulanze per i trasferimenti e gli elicotteri per le urgenze. Sta di fatto che con 5 anestesisti fissi non si può certo garantire il servizio h24. Poco importa del bisogno e della volontà del paziente di essere curato sul proprio territorio sia per una migliore guarigione con i parenti accanto, sia per non portare PIL (DRG) agli ospedali di oltre mare alcuni dei quali se non fosse per gli Elbani lì trasportati a volte impropriamente, sarebbero già chiusi.
Chi ha sempre tuonato contro la "Rete" come mai non alza le barricate?
Francesco Semeraro