“Al consigliere Coluccia, chiedo, perché tutto questo terrore di far decidere i cittadini sulla fusione dei due Comuni di Rio?”
Si apre così la risposta del sindaco di Rio nell'Elba, Claudio De Santi, all'ultimo intervento della minoranza consiliare del gruppo Rio Democratico, pubblicato sulla stampa.
“Vedo che non si perde mai occasione per cercare di levarmi di mezzo; - prosegue De Santi- ritengo però di dover dare una possibilità ai cittadini di Rio nell'Elba di esprimersi sulla fusione. Confermo anche che se la scelta fosse per il NO, potrebbero non esserci le condizioni finanziarie per andare avanti. E quindi, senza nessun altra variante in positivo, potrei dimettermi.
Quando si estrapola una frase, peraltro vera, però la si deve porre unita alle argomentazioni fatte precedentemente per arrivare a tale conclusione.
Lo sa la minoranza del gruppo Rio Democratico che, nonostante riaccertamenti e ricostituzioni di poste di bilancio, per la crisi incombente questi riaccertamenti e le eventuali entrate previste avranno iter lunghissimi?
Lo sa che ben due volte l'anno, preventivamente ai versamenti delle quote ordinarie dei tributi, non ci sono le energie sufficienti per poter provvedere alle normali attività, in quanto oggi i pagamenti avvengono per cassa e non per competenza e che quindi, nonostante gli anticipi di cassa, il Comune di Rio nell'Elba va in sofferenza?
Lo sa che, sempre preventivamente, vengono sottratte le energie economiche per pagare le rate dei mutui (cioè 500mila euro circa fino al 2026), contratti negli anni precedenti alla attuale Amministrazione?
Ci si rende conto che comunque il Comune di Rio nell'Elba deve dare allo Stato 600mila euro l'anno per il fondo di solidarietà per i Comuni disagiati?
Ecco, io tutte queste cose ho detto e fatto presenti pubblicamente e cioè che si tratta di una situazione insostenibile da parte di qualsiasi amministratore. A meno che uno non sia dotato di bacchetta magica!
La fusione dei due Comuni darebbe energie nuove sia per quanto riguarda il personale e quindi risparmi, la gestione dei servizi e una migliore gestione del territorio, sia per quanto riguarda i contributi previsti dalla Regione e dallo Stato che in dieci anni arrivano a 6,5 milioni di euro”.
Claudio De Santi