Si avvicina il termine di scadenza per presentare al Comune di Portoferraio le “manifestazioni d'interesse” a vedersi concessa (fino a 20 anni....) la gestione degli spazi adibiti a enoteca nelle Fortezze Medicee. Il bando comunale - si legge sul sito web della Biscotteri - è destinato in questa fase solo a selezionare la rosa dei potenziali soggetti con le caratteristiche, anche economiche, adeguate per svolgere “.. all'interno delle Fortezze Medicee attività di ristorazione ed intrattenimento“.
In buona sostanza sembra un benservito alla gestione 'povera' di Slow Food (prorogata a fine 2017) che dal 2008, con la fiducia dei produttori vinicoli elbani, promuove al prezzo delle cantine i vini doc e docg locali ai visitatori delle Fortezze, ovviamente accompagnando con qualche assaggio le degustazioni alcooliche.
Il recupero di quegli spazi, infatti (con l'unico cruccio dei bagni tuttora provvisori) risale all'estate 2008, frutto dello sforzo congiunto di Comune, Provincia, Regione, Comunità Montana, Apt e, appunto, Consorzio Elba Doc, con lo scopo di promuovere i sempre più pregiati prodotti della viticoltura elbana ed enogastronomici in genere dell' Arcipelago (nelle foto l'interno delle fortezze con le bottiglie di aleatico rese anonime e gli assaggiatori ministeriali in occasioni dell' attribuzione DOCG all'aleatico elbano).
La delibera della Giunta Ferrari del marzo 2017 e la successiva determina del dirigente, come si è visto puntano su investimenti cospicui per 'completare il recupero' e un affitto che parte da una base – al rialzo nella, si presume, successiva gara- di 18 mila euro annui.
In attesa di capire quindi quali/quanti imprenditori (e su quali progetti) manifesteranno il loro interesse, forte preoccupazione è stata espressa dal soggetto 'naturale' di quello spazio, il “CONSORZIO ELBA DOC” che pare tagliato fuori da qualsiasi decisione.
Il suo Presidente, infatti, ancora non ha ricevuto risposta ad una propria lettera del 12 aprile scorso indirizzata all'Assessore Del Mastro e al dirigente Parigi, per ribadire la centralità di quello spazio “per la promozione e visibilità dei vini e dei prodotti tipici dell'isola”, suggerendo un tavolo tra le istituzioni interessate (che tra l'altro hanno speso soldi pubblici con una destinazione promozionale ben precisa, ndr), i produttori ed il territorio in genere.
CR