Di una cosa i Campesi possono essere contenti: chiunque vinca le elezioni, avranno un piano strutturale; un piano per il porto e le spiagge; un magnifico aeroporto che porterà masse di nuovi turisti; una accurata manutenzione ordinaria delle infrastrutture, della viabilità, dei parcheggi e del verde pubblico; i centri storici e Frazioni valorizzate; pulizia e decoro razionalizzati; il Turismo potenziato e spalmato su una stagione lunga, con la valorizzazione delle risorse esistenti e il potenziamento di attrattive per target diversi, con un sistema di trasporti efficiente; dei piani particolari per le Frazioni e per Pianosa; il collegamento con le altre Istituzioni che insistono sul Territorio; la tutela dell’Ambiente e del Territorio; un Piano raccolta rifiuti; agevolazioni fiscali variamente distribuite; un Piano scuola, con attenzione agli edifici ma anche ai programmi; un potenziato rapporto con le associazioni del Territorio.
Ci siamo ispirati al Programma della Lista Scelta di Campo, che è sostanzialmente l’elenco dei desideri degli elettori intesi come singoli e categorie, con particolare riferimento alle categorie imprenditoriali: le altre due liste sono meno scoperte e puntuali nel redigere il loro elenco di promesse, ma in sostanza in quell’ambito toccano gli stessi punti e gli stessi destinatari.
Nel Programma-Galli solo tre punti sembrano guardare a problematiche meno particolaristiche: il punto 10, NO AGLI IMMIGRATI IRREGOLARI, tema popolarissimo quanto generico, che non affronta i problemi connessi neppure sotto gli aspetti giuridici e normativi, ma si limita a negare che il problema esista; il punto 12, CREAZIONE DEL COMUNE DELL’ELBA OCCIDENTALE, tema coraggioso per il quale l’impegno promesso sarà comunque importante, quale che sia l’esito delle elezioni; il punto 14, RAPPORTI COI CITTADINI, che affronta il tema delicato e fondamentale della riorganizzazione degli Uffici dell’Amministrazione. Il resto è un diligente lavoro d’incontro con i presunti desideri degli elettori, verosimilmente fatto con alla mano gli elenchi dei medesimi per dare una “risposta” a ciascuno. Come s’è sempre fatto.
Anche il programma del Movimento Idea Comune di Lorenzo Lambardi non ha resistito alla tentazione del “come s’è sempre fatto”; e dopo un’enunciazione programmatica di respiro ampio (frutto, a quel che appare, di una riflessione sui problemi generali e sulle prospettive a breve e medio termine del Territorio), è scivolato nel suo bell’elenco delle promesse, per il quale avrebbe potuto direttamente citare il Programma-Galli, magari con qualche distinguo (anche se implicito nell’enunciato generale). Comunque a Lambardi va riconosciuto il merito di credere che i suoi concittadini sono in grado di capire che la Politica (quella sana, non quella degli affari variamente mascherati, che il suo Programma condannata col forte riferimento alla Legalità come metodo) è apertura mentale, fantasia, desiderio, capacità di innalzare lo sguardo, di immaginare un proprio protagonismo nel creare la realtà in cui si vive, come inconsapevolmente si è fatto all’Elba per secoli, rendendola bella e desiderabile da tanti turisti. E’ un modo diverso e alternativo di dire “s’è sempre fatto così”, che si ricongiunge alla tradizione di una società capace, come i pittori del Duecento, di creazioni sublimi senza sentirsi artisti sublimi (a differenza di quanto invece faranno gli “artisti” del Rinascimento, che però si promuovevano anche imprenditorialmente grazie a una cultura acquisita con assiduità e ampiezza di studi e frequentazioni internazionali); una tradizione, quella dei nostri avi, che guardava alla qualità possibile della propria vita non considerandola come merce in vendita, o in svendita. Vedremo se in questa scommessa Lambardi avrà avuto ragione.
Il Programma della “Lista Civica Uniti per cambiare” con candidato Sindaco Davide Montauti si presenta come un documento articolato e completo. Ha un’introduzione e un articolato di sette punti. Grandi idee, a leggere, con qualche volontà di grandezza, che si manifesta fin dal primo rigo: “Legislatura 2017-2022”. In effetti tutto il testo è permeato dall’idea che l’Amministrazione comunale abbia poteri legislativi, e possa modificare secondo le necessità ravvisate le Leggi dello Stato. Non è così, anche se la parola appropriata (“Consiliatura”) è orrenda. Ma tant’è. L’inizio è confidenziale (“Care concittadine e cari concittadini”), ma l’assenza della firma non permette di individuare se chi si rivolge agli elettori è il Candidato Sindaco o la Lista: cosa di per sé non rilevante, se non per attribuire a responsabilità precise gli errori sintattici del testo. A titolo d’esempio, l’indicare Campo come soggetto femminile riconduce all’idea che si stia parlando di Marina di Campo (“stanca, immobile, appesantita”), malgrado le meravigliose potenzialità che restano in una suggestiva aura di mistero.
Qualche allarme generano alcuni “refusi”. Per esempio un inizio di periodo dove si legge “Una città Un Paese solidale <…>”; a esser maligni si penserebbe a un’operazione di taglia e cuci non perfetta, che è lecita ma apre dubbi sull’originalità dello scritto. Del resto, se anche fosse originale frutto dell’estensore, non sarebbe originalissimo per il contenuto: trasparenza, giovani, turismo incentivato che “ci faccia conoscere in Italia e nel Mondo”: mah!
I sette punti del programma ci riportano alle osservazioni che si facevano sulla sovrapponibilità dei programmi (per tacere sulla sovrapponibilità con i programmi passati e presenti di altre Amministrazioni elbane e non, reperibili in Internet):
1. Personale e procedimenti Amministrativi. Il comune deve essere una macchina che funziona bene.
2. Ambiente, urbanistica e lavori pubblici.
3. Sviluppo economico: Industria (???)/artigianato, commercio, agricoltura e turismo.
4. Sanità, assistenza e disagio sociale.
5. Istruzione, cultura e associazionismo (???), sport.
6. Legalità e sicurezza.
7. Programmazione e Bilancio.
Sul primo punto, oltre il riferimento alle potenzialità straordinarie del personale opportunamente guidato, la ricetta indica a) forte sburocratizzazione della gestione [che vuol dire poco]; b) semplificazione e unificazione dei procedimenti amministrativi [che però sono stabiliti dalla normativa generale dello Stato]; c) chiarezza dei rapporti [che non vuol dire nulla]; d) trasparenza nelle decisioni [che non vuol dire nulla]. “In sostanza una macchina organizzativa idonea ad assicurare ai cittadini un rapporto trasparente ed efficiente con l’Amministrazione che lo governa”: ci mancherebbe il contrario. O Galli e Lambardi vogliono una macchia organizzativa inidonea? E anche gli strumenti proposti sono già risentiti, dai “Tavoli di confronto” al Coinvolgimento nelle commissioni comunali, all’invenzione fresca fresca dell’URP (sportello per i cittadini), all’“implementazione e la valorizzazione del sito Internet del Comune, nell’ambito della Rete Civica (quale Rete civica???), all’innovativa diretta streeming delle sedute del Consiglio Comunale.
Non ci soffermiamo su tutti i punti, perché dovremmo ripeterci in continuazione. Segnaliamo solo alcuni aspetti salienti: un allarmante “recupero e, quindi, trasformazione o spostamento dei volumi non utilizzabili perché situati in aree vietate”; “Riprendiamoci il nostro Porto” (così poi lo manteniamo noi coi nostri bilanci!!); “costituzione di una cooperativa o società comunale che gestisca la pulizia, la manutenzione, l’accoglienza” (in netta controtendenza con l’indirizzo corrente in tutte le amministrazioni); l’intenzione di ricorrere a procedure senza bando per gli appalti “stabilendo condizioni di ammissibilità delle offerte “con procedura ristretta”, pratica pericolosissima anche se messa in atto da “altre Amministrazioni pubbliche lungimiranti e virtuose” (e ce ne viene subito in mente una elbana, che ha trasformato in dormitori uno dei territori di maggior pregio dell’Elba), fino all’idea di prendere spunto “dalla nuova versione dell’art. 122 del Codice dei contratti per l’affidamento di tutti i lavori di manutenzione e più in generale per i lavori di importo complessivo inferiore a 500.000 Euro, con ricorso alla ‘procedura negoziata’ con o senza bando pubblico”, che mostra davvero la lungimiranza dei candidati amministratori, che non dicono dove troveranno le risorse (fino a 500.000 Euro), e per cosa, ma sanno bene dove devono restare gli appalti. Del resto, anche nel prosieguo, l’investimento di risorse pubbliche (cioè dei cittadini) per sostenere le categorie economiche (cioè alcuni cittadini) è proposto a più riprese: Commercio, Organizzazione di eventi, Turismo, ecc. E poi l’impegno a facilitare la Proloco (ma quanti voti “porta” la Proloco, che c’è la gara a chi la vuole facilitare di più?) e perfino la manutenzione dei bagni pubblici.
Purtroppo non potremo sapere cosa intende fare la Lista Uniti per cambiare e con essa il Candidato Montauti sullo sport, perché “aspettiamo programma di Daniele”, come si legge al relativo punto di pagina 10. Chiudiamo con l’immancabile citazione del punto relativo alla Legalità e Sicurezza, ove naturalmente la legalità non riguarda l’Amministrazione ma coloro che vivono nell’illegalità, cioè i clandestini, i “vu cumpra” e assimilabili. Lotta dura con Galli su questo punto.
A parte la lunghezza (ma anche noi non scherziamo!), non c’è alcuno spazio del Programma che lasci intravedere un’idea progettuale di società, di cittadinanza, di comunità: solo tutela degli interessi delle “categorie”. Come Galli. Ed è giusto che sia così: questa è la reale differenza fra la Destra e la Sinistra, e chi dice che questa distinzione non ha più senso faccia una girata a Campo nell’Elba.
Il Caracuto