Ad un anno di distanza dall’alluvione che ha colpito Marina di Campo nel Novembre 2011, sono d’obbligo alcune considerazioni sul poco che è stato fatto e il molto che ancora occorre fare, per ritenere sicuri i Fossi del Bovalico e degli Alzi e, di conseguenza , garantire l’incolumità della popolazione Campese.
Dopo i proclami del Governatore Rossi, nell’incontro avuto con la popolazione nel Marzo scorso, ci aspettavamo di assistere ad interventi risolutivi, negli ultimi due chilometri del percorso verso il mare, dei fossi che solcano l’abitato di Marina di Campo, ma ad oggi la situazione è pressoché identica al pre - alluvione.
Poiché le statistiche che inquadrano l’evento dell’anno scorso come rarissimo e di cadenza bicentennale, possono esser confutate tranquillamente, visto ciò che è avvenuto in Maremma da pochi giorni, siamo ancora a sottolineare lo stato di abbandono egli alvei dei due Fossi e il disinteresse di chi deve provvedere alla loro manutenzione.
Ben vengano quindi gli allerta meteo, anche prolungati, per permettere alla popolazione di predisporre tutti gli accorgimenti atti a contrastare gli eventi meteo,ma non si usino come deterrente unico contro le forze della natura; sarebbe semplicistico.
Se la perturbazione che ha colpito duramente il grossetano, avesse preso terra solo 60 chilometri più a Nord, non credo che gli interventi di rasatura della vegetazione del Fosso del Bovalico, cui ha provveduto il Consorzio di Bonifica, avrebbero consentito di smaltire al meglio le acque meteoriche.
Analogo discorso vale per il Fosso degli Alzi, che nel tratto che va dalla Frazione degli Alzi al Ponte situato all’incrocio tra Via Pietri e Via Fattori, ha le dimensioni di un rigagnolo, con le quote al pari della ex strada provinciale che lo costeggia in alcuni punti.
Purtroppo, allo stato, non pare esistere la volontà di procedere radicalmente, abbassando di oltre un metro l’alveo dei fossi, oltre ad un allargamento degli stessi, così da avere una portata adeguata ad un evento particolarmente intenso.
Certo, se poi gli interventi in essere, hanno la caratura di ciò che stiamo osservando da settimane negli ultimi 500 metri del Fosso degli Alzi, dove con sistemi empirici e costi rilevanti a carico della comunità, si provvede, allo smaltimento del fango ammassato successivamente alla piena, gettandolo in mare, così da ridurre la parte sud della spiaggia ad un pantano, forse sarebbe meglio soprassedere o agire diversamente.
Per di più, si va ad appesantire una situazione già gravemente compromessa, nello specchio acqueo dove è destinato l’ormeggio delle piccole imbarcazioni di proprietà dei Residenti, che ad ogni peggioramento delle condizioni marine sono soggetti a vere e proprie acrobazie per salvaguardare le barche dai marosi, visto il fondale ormai ridotto a poche decine di centimetri.
Dato che parrebbe in programma, ma il condizionale è d’obbligo, visto l’ermetismo degno del miglior Montale che regna in seno all’Amministrazione Comunale al riguardo, l’ennesimo svuotamento dell’Area Portuale, che comporta, in contemporanea, il trasporto delle sabbie dalla zona Portuale stessa alla parte centrale dell’arenile, si rimane
sorpresi nel pensare che la terra riversata in mare possa essere considerata materiale da ripascimento per la nostra spiaggia.
Quindi, sarebbe interessante conoscere la posizione dell’Amministrazione, che come un mantra, ripete ossessivamente, scoprendo l’acqua calda, che la spiaggia è il traino di tutta l’economia Campese e per questo va salvaguardata ad ogni costo.
Sorge spontanea quindi, una domanda, che pongo al Sindaco in prima persona,poi all’Assessore all’Ambiente ed al Dirigente dell’Ufficio Tecnico del Comune di Campo nell’Elba: salvare e riqualificare l’arenile ad ogni costo, vuol forse dire consentire l’ammassamento di fango e terra, perché di questo si tratta, portata dall’alluvione, nella parte meridionale della spiaggia, per poi trasportarla, via tubo, nella sua zona centrale, con i costi che ne conseguono, non comprendendo il disastro che si andrà a creare, con il risultato di preparare un bel campo da coltivazione per ortaggi, laddove sarà rovesciato il tutto?
Fatto salvo che sia assolutamente necessario togliere la terra che occupa metà dell’alveo di questo fosso, non sarebbe forse più opportuno, premere nelle sedi competenti, per cercare di percorrere la soluzione più ovvia, ovvero trasportare la terra dall’alveo del Fosso direttamente in un‘area adatta allo smaltimento?
Se questi materiali possono essere smaltiti tranquillamente in mare, non vediamo perché non possano essere gestiti in un deposito a terra .
O ciò è politicamente sconveniente, anche se, accorciando questo complicato ed inutile iter di vasi comunicanti, sarebbe economicamente molto più vantaggioso per il contribuente che, vista la grave crisi che angoscia la Nazione, non ne può più di veder sprecare in modo vergognoso i propri denari?
Se, in ultima analisi, il progetto dell’Amministrazione Comunale, per salvaguardare l’incolumità della popolazione e per rilanciare l’economia turistica di Marina di Campo, è quello di condividere le iniziative che tutti possono vedere transitando sul ponte alla Foce del Fosso degli Alzi sul Lungomare, o ancor meglio sul Ponte che congiunge Via Roma con Via Marconi, iniziative finalizzate all’ offerta che ne deriverà al turista od al Residente che volesse prendere il bagno e godersi il sole sulla Nostra spiaggia, non c’è da stare allegri.
Alessandro Dini
Consigliere Comunale Anziano Comune di Campo nell'Elba