Dopo i risultati amministrativi 2017 all'Elba, si assiste ad una gara, dei rappresentanti e dirigenti politici, in particolare del PD, a mettere il cappello sui vincenti e sui perdendi o ad etichettare dx o sx secondo logiche di mera convenienza politico elettorale e senza una valutazione di merito; o a sponsorizzare quell'eletta od eletto per possibili agganci locali, onorando e ringraziando i "caduti" e rimuovendo completamente una discussione sui significati collettivi, sui contenuti e sulle idee che in queste circostanze si sono confrontate e che sono uscite vincitrici in questa competizione.
Il caso emblematico è Marciana Marina, la cui vittoria fa gola per spenderla sul mercato politico e per le lotte interne del PD locale/continentale. Penso invece che per riconoscere il valore del "civismo politico", espressosi nelle liste più marcatamente in questa competizione amministrativa elbana, quello che cerca di organizzare e raccogliere, responsabilità e impegno dei cittadini, intorno a beni e valori collettivi, generali e che per questo "rifiuta la politica odierna" troppo piegata agli interessi particolari o di gruppi e correnti partitiche, sia necessario partire dai contenuti appunto, perchè è su questi, oltre la credibilità e affidabilità delle persone che se ne sono fatte interpreti, che hanno convinto gli elettori a fare certe scelte e scartarne altre. Mi sembra che i temi caratterizzanti un po' tutte e tre le competizioni, anche con punti di vista graduati siamo stati: la tutela ambientale, dal paesaggio, alla natura isolana, dalla sua storia, alla stessa identità comunitaria, culturale e sociale, dei cittadini.
Significativo a questo proposito lo scontro, quasi un referendum e che ha condizionato anche la formazione trasversale della lista vincitrice dell'Allori, sul No al progetto del porto di M.M., progetto che avrebbe stravolto non solo il caratteristico porto, ma la stessa comunità di Marciana Marina. Uno scontro che penso abbia un significato elbano, perchè operazioni di stravolgimento di ambienti tradizionali storici (dai porti ai centri stori) o naturali (dalle baie e golfi, alle spiagge e coste) ne sono e ne stanno avvenendo in altri comuni all'Elba; dei loro possibili amministratori, scelti con criteri di affidabilità, esperienza e radicamento e non selezionati secondo appartenenze correntizie e di poteri politici; il miglioramento delle condizioni di vita delle comunità residenti, quelle che all'Elba ci vivono, lavorano, studiano, tutto l'anno, non una stagione e che quindi sono interessati alla diffusione e funzionamento della rete di servizi sociali, pubblici, dalla sanità e l'assistenza, all'istruzione scolastica, ai trasporti pubblici, terrestri e marittimi.
È stata quindi una competizione che avendo come scopo quella di "amministrare", di autogovernare attraverso le istituzioni Comunali, che restano centrali e fondamentali per le rispettive comunità, ha rivitalizzato la partecipazione e la sovranità politica dei cittadini, di tutti i cittadini, particolarmente quelli che hanno più problemi di sostentamento e sopravvivenza e che non hanno voce e peso nell'odierna politica; un civismo politico perchè ha indotto al confronto pubblico sui problemi, sulle soluzioni, sulle idee, sui progetti. Partecipazione e confronto, oggi molto spesso offese e frustrate da poteri e cerchie politiche ristrette, arroganti, autoreferenziali ed esclusivi, un surrogato nefasto dei vecchi partiti.
Quindi per ora, in attesa di una buona politica, accontentiamoci di un buon "civismo politico".
Pino Coluccia
consigliere comunale