Abbiamo appena appreso, per voce di quello che fu un grande partito popolare, sicuramente il più grande partito di massa della storia della Repubblica Italiana visto che riusciva a movimentare decine di migliaia di cittadini (quel partito che con i propri iscritti faceva il porta a porta coll'Unità in una mano e nell'altra la tessera), che quello stesso partito non esercita più lo stesso fascino; afferma infatti che i Consigli Comunali non vengono più seguiti dalla popolazione e tantomeno dalla stampa per cui automaticamente divengono inutili. Hanno cioè preso coscienza che la loro comunicazione tramite interpellanze ed interrogazioni non interessa più nessuno. Allora il PD portoferraiese cambia strategia e se i cittadini non vengono da loro, per elemosinare ascolti vanno dai cittadini rispolverando le riunioni di quartiere. Risultato: un nuovo flop totale; in otto "adunanze" riesce a farsi ascoltare da circa 200 persone (stima ottimistica perché in realtà sono stati meno, una miseria dal punto di vista numerico, un fallimento dal punto di vista politico). Rapido cambio di strategia: la trasmissione del PD-pensiero d'ora in poi, verrà fatta solo attraverso conferenze stampa.
Dopo aver realizzato il nulla in dieci anni di governo, dopo aver abbandonato la città ai rifiuti e alla sporcizia, dopo aver annullato la funzionalità di un comune umiliando i dipendenti comunale ridotti all'osso (abbiamo ereditato un comune con un rapporto impiegati comunali-numero di abitanti che è la metà di Capoliveri!!), dopo aver collaborato con il Partito Democratico regionale per mettere in ginocchio importanti servizi sociali appesantendo così la nostra insularità (leggi sanità per esempio), il PD di Portoferraio si presenta alla prima conferenza stampa come “propositivo”, con “idee chiare” e ovviamente ricco di rimostranze. In primo luogo ci auguriamo che le “idee chiare” siano diverse da quelle precedenti visti i risultati, secondariamente poi potrebbe spiegare ai cittadini nella prossima conferenza stampa perché queste idee non sono state tradotte in pratica nei 10 anni di gestione.
Segretario Andreoli, le vostre interpellanze mozioni ed interrogazioni hanno avuto sempre puntuali e precise risposte in Consiglio Comunale, ancorché da voi ovviamente non condivise, poi sono state regolarmente pubblicate sull’Albo Pretorio perché i cittadini ne venissero a conoscenza, cosa che la sua Amministrazione si è guardata bene dal fare visto che sono 129 le interpellanze e le interrogazioni presentate dall’allora minoranza che non hanno mai visto la luce, impedendo di fatto ai cittadini di venire a conoscenza dei dibattiti svoltisi in Consiglio Comunale, alla faccia della democrazia e della trasparenza. E Lei consigliere di minoranza Giuzio, non si abbandoni a epiteti non consoni a una normale dialettica politica per sfociare nelle offese personali visto che le ricorre spesso l’invettiva di "dilettanti allo sbaraglio". Evidentemente è un’offesa che le piace molto ma alla quale è fin troppo facile rispondere: caro ex assessore PD meglio essere (e non lo siamo) dilettanti allo sbaraglio che professionisti in compagnia di altri suoi ex colleghi assessori, “di interessi personali professionali in contrasto con l'imparzialità che sarebbe stata richiesta dal ruolo ricoperto” (così la Treccani definisce il conflitto d’interessi), per ben 10 lunghi anni, 10 anni nei quali vi è stata una progressiva decadenza della vita politica di Portoferraio che non ha vissuto il soffio della moralità. Ma questo non ci interessa perché fa parte dell’etica che ognuno si porta dentro, quello che più ci preoccupa è che qualcuno pensi ancora di lavorare “fin da adesso per il futuro della città” senza che si renda conto che il futuro lo ha già lasciato ed è il presente di oggi che cerchiamo costantemente di modificare.
L’Amministrazione Comunale di Portoferraio