C’era da aspettarsela la manifestazione di protesta di Legambiente e dell’equipaggio di Goletta Verde per la mancata riapertura dell’accesso da terra alla spiaggetta della Cala dei Frati. L’attuale Amministrazione, fin da quando si è insediata, ha promesso e ripromesso che sarebbe stato ripristinato. Ma sono passati quasi tre anni dalla “prima promessa” e nulla è stato fatto. Forse dopo la presentazione dello studio di fattibilità redatto dal Sindaco nel 2015 sono sorti dubbi sulla semplicità dell’intervento, tenuto conto della particolare pendenza e della fragilità del terreno?
Ma per sapere se il sentiero può essere realizzato oppure no e, se lo è, con quali costi e con quale impatto ambientale, sarebbe stato opportuno passare dal semplice studio del Sindaco ad una progettazione più di dettaglio. Personalmente non mi impegnai neppure per uno studio preliminare, perché sono sempre stato contrario a rendere accessibile quella spiaggia anche da terra.
L’attuale Sindaco, invece, pur prospettando alcune difficoltà, si è impegnato a realizzare il “sogno” di una Cala raggiungibile da terra, come lo era molti anni fa. Nel luglio dello scorso anno tra il Comune e Legambiente era stato raggiunto un accordo. Il Sindaco in sostanza si impegnava ad “avviare...le procedure di progettazione” e prometteva di trovare nel bilancio di quest’anno le “risorse finanziarie necessarie”. Purtroppo, dopo un anno, manca ancora una progettazione che dimostri la fattibilità del nuovo sentiero e, soprattutto, che ne quantifichi il costo.
Nel programma triennale (2017/2019) delle opere pubbliche di importo superiore ai 100 mila euro, i lavori per la Cala non sono stati previsti. Forse l’Amministrazione pensa di poter spendere meno.
Ma anche nel piano degli interventi di importo inferiore a 100 mila euro, da realizzare sempre nel triennio 2017/2019, si scopre un impegno di soli 21.500 euro per la “riqualificazione” dell’accesso, da effettuare non quest’anno, ma il prossimo. La parola "riqualificazione” è appropriata allorquando si interviene su qualcosa che ancora c’è per renderla migliore. Ma nel nostro caso l’accesso non esiste più e da molto tempo. Dunque si tratta piuttosto non di riqualificarlo, ma di ricostruirlo di sana pianta e la cifra prevista di 21.500 euro ci appare, sinceramente, un po’ misera.
Se, dal luglio dello scorso anno, l’Amministrazione avesse avviato e concluso tutte le fasi della progettazione, sarebbe stata oggi nella condizione di decidere se andare avanti e mantenere la promessa fatta o rinunciare. Non so quanto potrà venire a costare il nuovo sentiero per la Cala dei frati, ma so di certo che ci sarebbero tanti altri lavori da mettere in cantiere, più necessari e più urgenti. Ne cito alcuni: la definitiva sistemazione della Gattaia che ormai non può più essere rasa al suolo come sarebbe stato preferibile; il rifacimento della pavimentazione completamente sbriciolata del lungomare delle Ghiaie; la realizzazione di parcheggi pubblici, con acquisizione delle aree nella proprietà del Comune, a servizio delle spiagge e il miglioramento della percorribilità degli stradelli di accesso esistenti.
Giovanni Fratini