"La sentenza della Corte segnala la improprietà di un intervento regionale che crea, con il riconoscimento di un indennizzo, una disomogeneità nell'applicazione di una procedura europea sul territorio nazionale. La sentenza invece riconosce alla Toscana un'innovativa azione di tutela degli operatori del settore, impedendo la sub-concessione che, per noi, resta un punto qualificante della legge che combatte la rendita e valorizza il lavoro".
Questo il commento dell'assessore regionale alle attività produttive e turismo Stefano Ciuoffo sulla sentenza della Corte Costituzionale sulla legge regionale approvata dalla Toscana un anno fa sul rilascio delle concessioni demaniali in vista della scadenza della proroga all'applicazione della Direttiva Bolkestein.
La sentenza della Consulta dichiara illegittimo un articolo della legge per la invadenza di campo da parte della Regione su una materia di competenza dello Stato, cioè il tema della 'concorrenza'. Non viene infatti messa in discussione la procedura di assegnazione scritta nella legge ma si decreta che solo nel caso in cui ci siano più pretendenti per una concessione nella fase della procedura comparativa delle offerte presentate sia illegittimo l'indennizzo per il concessionario uscente perché si entra nel campo della 'tutela della concorrenza' influendo sulle possibilità di accesso al mercato.
"La Regione Toscana - spiega Ciuoffo - intervenne in assenza di una disciplina nazionale attesa da 10 anni. Il disegno di Legge delega di riordino della normativa in tema di demanio marittimo approvato dal Governo e ora all'esame del Parlamento, che ricalca la legge toscana compreso il tema dell'indennizzo oggi contestato dalla Corte per invasione di competenze, può essere la strada per risolvere il problema prima della scadenza della proroga. Ciascuno faccia la sua parte, la Toscana ha fatto la sua".