Giusto qualche giorno fa si è svolto il secondo consiglio comunale della “nuova” amministrazione Papi. Se vogliamo fare un'analisi delle discussioni, basterà semplicemente passare al punto più importante tra quelli all’ordine del giorno: la delibera n. 157/2017 della Sezione Regionale di Controllo della Corte dei conti.
Con tale provvedimento la Corte dei conti accerta un extradeficit al 1 gennaio 2015 di 1.530.829,91 euro, rilevando quindi un disavanzo complessivo più ampio, di ben 3.384.472,06 euro.
Cosa vuol dire: che in realtà il debito del nostro Comune non è di 1.853.642,15 euro, ma è molto di più, quasi il doppio! Di solito gli “avanzi” si raccolgono per il giorno dopo, a Porto Azzurro invece si preferisce accumulare “disavanzi”. Situazioni già viste e riviste da parte del nostro comune dato che varie criticità la Sezione Regione di controllo della Corte dei conti ce le aveva già mosse sin dal 2008. Rispondere a queste criticità solo con la vendita di immobili di proprietà comunale (che già erano pochi) anziché limitare le spese e non fare il passo più lungo della gamba è sintomo di poca lungimiranza economica. Già al tempo la minoranza (che non era composta né da Nostradamus né da Frate Indovino) avanzò le prime preoccupazioni allertando l'allora amministrazione sulla gravità della situazione; adesso possiamo dire con ben poca fierezza che dall'essere sotto l'occhio della Corte dei Conti, siamo finiti con l'avere addirittura i riflettori puntati...
Torniamo però al nostro consiglio comunale: per il nostro Sindaco, che si rifà alla miglior dottrina manichea, la Corte dei conti “di Firenze” è ingiusta, perché con Porto Azzurro usa un diverso metro di giudizio, giustificando quindi l’eventuale rifiuto del nostro ricorso, e perché anche altri comuni sono nelle solite condizioni mentre il nostro è stato solamente un “errore formale”.
Ma l'interpretazione migliore di questo punto (ossia perché la Corte sarebbe ingiusta) viene esaltata dalla creazione del miglior paradosso kafkiano: il refuso della data all’interno della delibera della Corte fa più scalpore della stessa situazione di dissesto.
L'impressione è che si voglia deviare l'attenzione da ciò che ne sono state le cause, per dare poi la colpa “al tempo e al governo”. Il problema non è né come è stato presentato questo piano di rientro né se vi sono stati errori: quello che la cittadinanza deve sapere è COME CI SIAMO ARRIVATI. Rispondendo quindi alla domanda banalmente ironica dell'assessore Rocco che recitava: “E quindi come avremmo fatto senza gli introiti del porto?”, dovremmo rispondere che sarebbe bastata un po' di oculatezza negli anni precedenti, visto che il porto c’era anche gli anni passati e gli introiti non hanno certamente fatto evitare tutta questa situazione. Nella passata amministrazione il nostro attuale Sindaco, allora in qualità di consigliere, non ha mai perso occasione di richiedere un'assemblea pubblica che illustrasse alla cittadinanza questo dissesto, a parer suo “ventilato”, e che ne venissero individuati i responsabili. Ora che ne ha pieni poteri e che questa ventilazione inizia a spettinare, sarebbe proprio una buona idea, magari illustrata dall'assessore al Bilancio, invece che dal tecnico, al quale potremmo muovere tranquillamente le nostre osservazioni politiche. Da tutta questa situazione ne usciamo seriamente preoccupati, scongiurando il commissariamento. Che sia ben chiaro, non brinderemo a tal fine. Vorremmo solo che i nostri cittadini vengano messi al corrente della reale situazione di Porto Azzurro, che non è palme, piazza e yacht.
La nota lieta di questo consiglio è stata la premiazione del Centro Ginnastica di Porto Azzurro e dell'arciere D’Ascoli. Ci rivolgiamo in particolare alle piccole ginnaste al quale rivolgiamo le nostre congratulazioni, riconoscendogli di aver portato a casa dei risultati incredibili nonostante il sacrificio che compiono allenandosi in quella struttura ormai in una situazione di urgente manutenzione. Auspichiamo che l’amministrazione non si limiti solo a riconoscenze ufficiali bensì ad aiuti molto più pratici.
Il gruppo Insieme per Domani