Mi sono imposto alcuni giorni di riflessione prima di esprimere una mia valutazione sulle dimissioni del Sindaco di Rio nell'Elba, Claudio De Santi.
Ho voluto prima leggere con attenzione la sentenza della Corte dei Conti che impone una ricostituzione di ulteriori 1,5 milioni di euro, oltre quelli già dichiarati, per un totale quindi di 4,2 milioni di euro.
Ne deduco che i bilanci di Rio nell'Elba, già ridotti da Claudio De Santi in maniera rilevante per portare a pareggio il bilancio, non sopporterebbero questa ulteriore rimessa in pristino.
Sono giunto a questa conclusione sulla base degli atti ufficiali per evitare di esprimere, ad un vecchio amico che stimo, una solidarietà personale mentre, essendo in gioco l'interesse pubblico di un Comune e di una popolazione, occorre prescindere dalle questioni personali.
La mia sofferenza è dunque ancora più grande immaginando le complicazioni che questa crisi determina, su vari fronti, interrompendo - per responsabilità delle precedenti Amministrazioni - un lavoro iniziato con vigore, entusiasmo e grande serietà professionale.
Ciò che più mi lascia esterrefatto, sono le manifestazioni di giubilo - per questa decisione - di un opposizione fortemente legata, politicamente, proprio a quelle precedenti gestioni, oggi così pesantemente chiamate in causa.
Il loro, mi appare, un atteggiamento assai poco responsabile ed anche imprudente.
Il tutto, è aggravato dalla tenace avversione alla opportunità della fusione tra le due Rio che, oltre a vantaggi oggettivi di un Comune rafforzato, risolverebbe anche le difficoltà finanziarie grazie alle contribuzioni regionali e statali ben superiori al disavanzo che si è venuto a determinare.
Di fronte al “bene comune”, le avversioni preconcette, le strumentalizzazioni di parte, così marcate, finiscono per rendere un pessimo servizio alla buona Politica nel suo significato più alto, che impone sempre di agire nell'esclusivo interesse della Comunità.
Francesco Bosi