Vogliamo informare apertamente gli iscritti e gli elettori del nostro partito rispetto a quanto sta accadendo all’interno del PD sulle regole basilari su cui si dovrebbe celebrare la nostra tornata congressuale. Omettiamo volutamente la vicenda dei 298 neo iscritti che hanno perfezionato la propria iscrizione solo grazie alle disposizioni previste dalla commissione regionale. Un risultato straordinario che supera tutte le congetture artificiosamente costruite e che ha, evidentemente, una connotazione più politica. Per la funzione che svolgiamo vogliamo, invece, sottolineare la strutturale incertezza del diritto che caratterizza questa fase pre congressuale del PD. Ci sono tre elementi di estrema gravità che hanno caratterizzato la discussione dell’ultima commissione territoriale per il congresso e più in generale queste settimane.
1-Il numero degli iscritti è cambiato 3 volte in 18 giorni.
Durante la seduta della commissione di Domenica 15 Ottobre ci è stato illustrato un computo numerico dell’anagrafe degli iscritti che è cambiato per la terza volta a tesseramento concluso. Siamo partiti con 999 iscritti il 28 Settembre poi scesi, per errori materiali dichiarati dall’ ufficio adesioni, a 949 e infine risaliti inaspettatamente a 968 nell’ultima seduta della commissione.
2-Inaccessibilità dell’anagrafe nominativa.
Fino al 3 di Ottobre è risultato inaccessibile l’elenco dei nominativi dei nuovi iscritti, peraltro in continua e ambigua evoluzione, e comunicato formalmente al PD Regionale il 6 di Ottobre, ben 11 giorni dopo la chiusura ufficiale del tesseramento.
3-Divieto di verifica dei nuovi iscritti.
L’estrema confusione attorno alla procedura del tesseramento ci ha spinto, come buon senso imporrebbe, nell’interesse generale del PD di chiedere di vedere i tagliandi di adesione firmati dai nuovi iscritti per compararli con i nominativi inseriti nell’anagrafe. Insomma una verifica puntuale di chi sono i nuovi iscritti al PD.
Questa richiesta ci è stata negata adducendo (oltre a motivazioni risibilmente contingenti legati all’assenza della responsabile dell’ufficio ) un motivo ben più grave, ovvero che tale richiesta rappresentava un “ abuso di funzioni “. Avete capito bene: richiedere come commissione la verifica puntuale degli iscritti è stata definita un abuso di funzioni.
Per questi motivi specifici, per queste incomprensibili chiusure, per questo tentativo di voler portare in seno alla commissione di garanzia alcune dinamiche congressuali che dovrebbero, altresì, rimanerne fuori non è stato possibile certificare gli iscritti al nostro partito essendo necessaria una maggioranza di 2/3 dei componenti. Non ci è risultato onesto e trasparente verso il nostro partito votare un numero di nuovi iscritti in continua e ambigua evoluzione a tesseramento ampiamente concluso e una anagrafe degli iscritti di cui ci è stata impedita la verifica puntuale. NOn si può votare un numero senza vedere i nomi e i cognomi delle persone che lo compongono: questo è uno dei compiti prioritari della commissione di garanzia per il congresso. Le nostre regole prevedono, a questo punto, che la certificazione venga effettuata dalla commissione nazionale di garanzia. Che lo si faccia al più presto mettendo la nostra comunità in grado di celebrare il proprio congresso in condizioni di regolarità e trasparenza.
Kety Pini, Delia Del Carlo, Angelo Pagliaro, Michela Corsini
Membri della Commissione territoriale per il congresso del Pd Federazione Val di Cornia-Elba