Dei 5 mila lavoratori e lavoratrici stagionali del turismo, in gran parte residenti sull'isola, qualcuno svernerà anche nei mari del sud o in Thailandia, ma la maggior parte 'tiene famiglia' e deve fare i conti pure col dimezzamento (grazie Jobs Act) del sussidio di disoccupazione: se hai lavorato 6 mesi cioè (e già sarebbe un bel risultato) ne percepirai solo 3 di sussidio, magari dopo esserti fatto 12 ore al giorno senza o quasi riposi.
Il campese Giovanni Cafagna, Presidente dell'Associazione Nazionale Lavoratori Stagionali, lancia quindi una proposta (di forte coesione sociale, ndr) al proprio Sindaco, Davide Montauti, per utilizzare in via sperimentale parte di queste persone in lavori socialmente utili, tipologia di impiego pubblico integrativo prevista dal 1981 (https://www.inps.it/nuovoportaleinps/default.aspx?itemDir=46860) suggerendo pure dove trovare le risorse necessarie, e cioè utilizzando una parte dei proventi della tassa di sbarco che, ricordiamo, trova la sua ratio istitutiva anche nella manutenzione del territorio, un territorio che di attenzione e cura diffusa ha un certo bisogno.
CR