Dopo tre anni di Continuità Territoriale, strumento legislativo europeo che prevede risorse per il collegamento aereonavale con territori disagiati come le isole, l'aeroporto di Marina di Campo si ferma oggi per la scadenza triennale del bando 2014, pausa necessaria anche per l'avvio dei lavori di allungamento della pista (da 1.000 a 1090 mt), che potrà consentire l'arrivo di vettori più capienti del pur funzionale Let L 410 (15 posti) operativo fino ad oggi.
A ricordarlo è Vincenzo Gorgoglione, patron MVD e socio di Volare Elba, la società oggi proprietaria del 100% della quote che furono di Silver Air, la società assegnataria del bando 2014.
“Volare Elba (di cui fanno parte i maggiori imprenditori elbani), conferma la propria intenzione di sostenere il progetto dell'aeroporto, che ha l'occasione, con il nuovo e più grande aereo (si punta ai 37-40 posti) di raggiungere l'equilibrio finanziario”, ci dice.
Dopo il sostegno economico di questi imprenditori per ripianare il deficit del triennio appena trascorso (300 mila euro, impegno non ripetibile a questi livelli), Volare Elba si sta ora muovendo, in accordo anche la gestione degli aeroporti di Pisa e Firenze, per trovare la compagnia area disponibile a partecipare al nuovo bando (firmato due giorni fa da Comuni elbani, Enac, Gestione Associata del Turismo, Camera di Commercio) ed inviato a Bruxelles per il benestare.
I tempi, tanto per cambiare, sono lunghi rispetto alla stagione turistica: 6 mesi da quando, al ritorno dall'Unione Europea, il bando sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale: se va bene si riuscirà a fare la parte finale della stagione 2018.
I dati forniti da Gorgoglione sull'utilizzo dell'aereo da parte dei turisti in estate e degli elbani, soprattutto studenti, sono numeri in crescita, a dimostrazione che lentamente ci si sta abituando, anche sullo scoglio, a considerare 'naturale' il mezzo aereo per raggiungere le mete di Pisa-Firenze o Milano, con percentuali di copertura del 70/90% in stagione e del 30/50% in inverno.
“Il nuovo bando europeo - prosegue Gorgoglione - è stato calibrato in modo da consentire, con aerei appunto attorno ai 40 posti, di raggiungere un equilibrio economico, anche se sarebbe necessario considerare nei costi – voce non entrata nella Continuità territoriale- quelli dei servizi a terra”.
Che l'Elba sia in ritardo con i collegamenti aerei, ma anche a dimostrazione delle enormi potenzialità future di questa modalità di collegamento, forniti i dati relativi ad altre isole - molto più piccole dell'Elba - del Mediterraneo: senza scomodare Santorini (pista di 2.125 mt e 533 mila passeggeri) o Mykonos (pista di 1903 mt e 350 mila passeggeri) bastano i numeri di Lampedusa (pista di 1.795 mt e 224 mila passeggeri) e Pantelleria (due piste di 1.330 e 2030 mt con 140 mila passeggeri) a certificare il nostro ritardo.
CR