Da questa "consultazione referendaria" (la decisione spetta al consiglio regionale) emerge una bassa partecipazione dei cittadini, sotto il 50%, che è da ritenersi una base consensuale inadeguata e insufficiente per deliberare la soppressione dei due comuni.
Ritengo che questa legge regionale, sulle fusioni dei piccoli comuni, sia datata e superata dalla legge dei piccoli comuni. Una legge appunto, approvata dal Parlamento, che, a differenza di quella regionale, concepita per ridurne il numero dei piccoli comuni, considerandoli un mero costo e inutili, ne valorizza il ruolo e l'esistenza proprio perché ne riconosce la funzione sociale, solidale e democratica.
Il consiglio regionale e le forze politiche in esso rappresentate, di maggioranza e minoranza dovranno valutare questi elementi di novità introdotti dalla legge di tutela dei piccoli comuni. Inoltre la scarsa partecipazione e l'indicazione per il si, testimoniano che i cittadini, stanchi e delusi dalle politiche amministrative locali, hanno rivolto questa loro insoddisfazione contro i comuni, invece che sanzionare la politica delle promesse di cambiamenti miracolosi andati poi delusi e naufragati nell'incapacità amministrativa, particolarmente a Rio Elba. Restiamo convinti che la soppressione dei due comuni di Rio Elba e Rio Marina, non sia la strada giusta.
Pino Coluccia