Un cloud unico per tutte le pubbliche amministrazioni toscane: un luogo sicuro dove raccogliere dati e far girare applicazioni. E un supporto, in termini di expertise, anche per le piccole e medie imprese, che è opportuno che facciano squadra per affrontare questi temi.
La proposta, che è prima di tutto anche un auspicio di una risposta positiva da parte di tante amministrazioni, arriva dall'assessore ai sistemi informativi e al rapporto con gli enti locali della Toscana, Vittorio Bugli, che ne parla durante un convegno organizzato ieri, nel salone delle feste di Palazzo Bastogi in via Cavour a Firenze, dalla Confesercenti assieme al Consiglio regionale, in collaborazione con il Centro interdipartimentale di studi strategici, internazionali e imprenditoriali dell'Università di Firenze.
Nell'era digitale, la sicurezza in rete diventa infatti strategica. Da lì passano sempre più dati. Si fanno acquisti; sulla rete si affacciano i server delle aziende con i loro archivi densi di informazioni e con l'avvento dell'industria 4.0 sempre più macchine dialogano tra loro. Ma la rete entra anche nelle case, con la domotica e i cloud da salotto; si connettono alla rete i veicoli e gli apparecchi medici. Ed è evidente che in un simile scenario investire in sicurezza diventa fondamentale: anche per la pubblica amministrazione.
Il Tix per tutte le Pa
"Abbiamo utilizzato risorse pubbliche per portare la banda larga ovunque", sottolinea l'assessore Bugli. "L'abbiamo fatto e lo stiamo facendo anche per la banda ultralarga, perché senza un'adeguata e diffusa connessione veloce ad internet un territorio oggi rischia di non essere più competitivo. Un'autostrada telematica è infatti importante quanto una strada. Ora però il nostro obiettivo deve essere quello di avere una pubblica amministrazione che non abbia falle. Per farlo, oltre a rispettare tutti i protocolli nazionali (e la Regione Toscana lo fa) la strategia dovrebbe essere quella di tenere le varie pubbliche amministrazioni il più possibile assieme". Un Comune, non solo piccolo ma anche medio, può infatti non avere risorse e personale adeguati per costru ire un ambiente sicuro su cui far viaggiare applicativi e servizi on line. "La Regione – riprende l'assessore – ha invece investito a suo tempo in un data center, il Tix, che sempre più sta diventando anche un cloud. Insieme ad Anci, nel nostro percorso per l'agenda digitale toscana, stiamo parlando con i Comuni per metterlo a disposizione di tutti. E molti hanno già aderito". In centoventi, non solo amministrazioni comunali, hanno rinnovato la convenzione che scadeva ad agosto. Tra i trenta e sessanta ulteriori lo stanno facendo o hanno deciso di entrarvi per la prima volta.
Un gruppo di supporto per le Pmi
Ma l'assessore va ancora oltre. "Questo modello – dice - può valere anche per le imprese poiché in Toscana, come del resto in Italia, le aziende hanno prevalentemente dimensioni medio-piccole e pertanto è per loro difficile adeguarsi singolarmente alle esigenze di sicurezza sulla rete. Stiamo costruendo un protocollo con tutte le università della Toscana per costituire un gruppo di supporto capace di dare le giuste indicazioni alle pubbliche amministrazioni ma anche alle imprese e che sia in grado di monitorare l'evoluzione della sicurezza digitale del sistema toscano".
Servono più esperti
C'è però un gap di conoscenza e professionalità da colmare. "Per far fronte alle sfide crescenti che l'era digitale pone – spiega Bugli- serve, e servirà ancora di più in futuro, personale altamente specializzato. Per questo è necessario investire in istruzione, perché le università toscane, che già lo fanno, riescano a mettere a disposizione in quantità maggiori giovani adeguatamente preparati". Ce n'è bisogno e potrebbe rivelarsi anche un importante sbocco occupazionale.
Stamani tanti esperti e addetti ai lavori hanno partecipato al convegno. Dopo l'apertura del presidente di Confesercenti Toscana Nico Gronchi e di Luciano Bozzo, presidente del corso di laurea magistrale in relazioni internazionali e studi europei dell'Università di Firenze, hanno preso la parola Corradino Corradi di Vodafone, che ha ricordato come il 2017 sia stata l'anno record in termini di violazione dei dati aziendali, e Nunzia Ciardi della Polizia Postale, che ha raccontato alcuni dei modi utilizzati per commettere crimini nel cyberspazio. Al convegno è intervenuto anche il presidente del Consiglio regionale toscano Eugenio Giani e Mauro Bussoni, segretario generale di Confesercenti.