La Commissione Ambiente del Senato nella sua seduta di Mercoledì 22 Novembre, ha espresso il suo "placet" sulla proposta, concordata tra Regione Toscana e il Ministero dell'Ambiente, tesa a conferire a Giampiero Sammuri un secondo mandato per la Presidenza dell'Ente Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano.
L'ultimo (più che scontato) passaggio procedurale da compiere è quindi la ratifica finale delle decisioni da parte del medesimo Ministero dell'Ambiente, questione di poco, poi Sammuri potrà tornare a presiedere il parco rilevando alla sua guida Stefano Feri, il quale come Vice-Presidente Facente Funzioni aveva occupato lo scranno dell'Enfola nei mesi intercorrenti tra il Sammuri 1 ed il Sammuri Bis.
Ma il reincarico non è passato senza colpo ferire in sede parlamentare, dove si è registrata l'opposizione dei rappresentanti del Movimento 5 Stelle, alle argomentazioni critiche dei quali il rieletto ha replicato con un lungo messaggio apparso sulla sua pagina Facebook, il cui testo pubblichiamo qui di seguito:
Sono stupito e preoccupato per la presa di posizione dei parlamentari 5 stelle. I parlamentari sono chiamati, giustamente, ad esprimere un parere su una nomina che in questo caso, trattandosi della presidenza di un parco nazionale, è proposta dal Ministro dell’ambiente d’intesa con il Presidente della regione o delle regioni interessate dal parco. Per cui, che alcuni parlamentari possano esprimere un parere negativo rispetto alla mia nomina a Presidente del Parco nazionale Arcipelago toscano è perfettamente legittimo. Quello che mi stupisce e mi preoccupa però sono le motivazioni addotte. Infatti il parere contrario deriva dal fatto che io sarei “tra gli ispiratori e fautori del disegno di legge sui parchi” attualmente in discussione al Senato e giudicato molto negativamente dai parlamentari pentastellati. Premetto che in questo, come in tutti gli altri casi, le leggi le pensano, le scrivono e le propongono i parlamentari e che sulla proposta di legge in questione, non io personalmente, ma la Federparchi, l’associazione che ho l’onore di rappresentare, ha semplicemente espresso pareri e valutazioni sui testi e gli emendamenti che il parlamento sovrano ci proponeva. Come noi hanno fatto tutti gli altri stakeholders interessati attraverso audizioni, documenti, articoli. Le posizioni che io ho di volta in volta rappresentato, altro non erano che il frutto dell’analisi dei testi fatta dalla mia associazione che ha discusso, valutato e approfondito ogni virgola. I contributi scritti che ho presentato nelle numerose audizioni ed incontri sono stati approvati dagli organismi dirigenti dell’associazione, da noi funziona così.
Sul merito del disegno di legge c’è poco da dire, è evidente che le valutazioni che fa la Federparchi e i parlamentari 5 stelle sono diverse. Mi permetto sommessamente di dire che forse le valutazioni dell’associazione che rappresenta tutti i parchi nazionali italiani, 130 parchi regionali e 20 aree marine protette, andrebbero valutate attentamente, ma ognuno fa le scelte che crede.
Ma la cosa preoccupante è che il parere negativo verso la mia persona, non derivi da una valutazione sulle mie capacità di fare il presidente, come a mio giudizio sarebbe giusto ed ovvio, magari valutando il curriculum vitae e i risultati ottenuti in 5 anni di presidenza del parco. No, deriva dal fatto che io rappresento un pensiero, una valutazione su una legge che è diversa da costoro. Della serie “o la pensi come me o non puoi fare il presidente di parco”. A voi non preoccupa? A me si. In tanti anni di lavoro per le aree protette ho conosciuto bravi presidenti che politicamente e per tante altre cose la pensavano diversamente da me, ma proprio perché erano bravi, ho stimato o sostenuto.
Poi è paradossale che insistano con questa storiella del disegno di legge che prevederebbe presidenti e direttori senza competenze naturalistiche. Approfitto per informare per l’ennesima volta cosa prevede su questi punti la proposta di modifica della legge.
La 394 vigente non prevede nessuna competenza per fare il presidente. Dice soltanto che è “nominato dal Ministro dell’Ambiente d’intesa con il presidente della regione”. E infatti in questi 26 anni, tra gli oltre 70 nominati abbiamo avuto di tutto: maestri di sci, immobiliaristi, musicisti, sindaci ed ex sindaci, giornalisti, avvocati, medici, politici di professione, un biologo, un veterinario, alcuni forestali . Alcuni sono stati ottimi presidenti, altri pessimi, in modo abbastanza indipendente dalla categoria di appartenenza. Con la riforma, invece, il presidente dovrà essere in possesso ‘di comprovata esperienza in campo ambientale, nelle professioni, ovvero di indirizzo o di gestione in strutture pubbliche o private’. In sintesi la legge che ha fatto nominare presidenti di parco nazionale per 26 anni, quella vigente, non richiede alcuna competenza particolare, la modifica proposta si.
Poi se a loro interessa molto la competenza naturalistica dei presidenti dovrebbero dare un parere favorevole alla mia nomina, una laurea in biologia e più di 30 pubblicazioni ed interventi a convegni internazionali qualcosa vorranno pur dire... Già, ma il prerequisito è uniformarsi alle loro opinioni sulle leggi...
Sulla questione dell’incompatibilità non ci perdo nemmeno tempo, tutte le nomine prima di essere proposte sono vagliate con puntigliosità e competenza dagli uffici competenti che, nel caso specifico, sono quelli del ministero dell’ambiente e che sono estremamente meticolosi. E proprio 5 mesi fa è stato nominato un presidente che è nelle mie stesse identiche condizioni.....
A questo post mi interessano poco i like e molto i commenti, anche critici, di queste cose si deve parlare. Non abbiate paura di esporvi, parlate, io rispetto e ascolto sempre con attenzione chi esprime opinioni diverse dalle mie.. Massimo Caleo Stefano Vaccari Fabio Renzi Enrico Borghi Agostino Ross Muroni Stefano Feri Gabriele Baldanzi
Giampiero Sammuri