Così si esprime il neo segretario elbano del Partito Democratico, intervenendo nella polemica sulle responsabilità nel mancato rinnovo della Continuità Territoriale per l' aeroporto elbano, sottolineando in un intervento sulla sua pagina FB l'imprescindibile ruolo politico delle istituzioni elbane:
“Quindi, da quel che capisco dalle risposte piccate di Palombi e Ferrari, tenendo fuori l'ingegner Boccardo che ha giustamente fatto alcune precisazioni tecniche, sia il Sindaco di Portoferraio che l'assessore ai trasporti di Campo nell'Elba si lavano le mani a proposito della vicenda che ha portato allo stop della continuità territoriale aerea. E' colpa del PD e noi non c'entriamo nulla, dicono.
Lasciando trasparire un modo pilatesco di amministrare la cosa pubblica che rimanda alla Regione matrigna e al Governo ladro (naturalmente quando i colori politici sono invertiti rispetto al proprio). Credo che valga la pena però ricordare che la continuità territoriale aerea esiste grazie alle risorse stanziate nel 2008 dall'allora Governo Prodi ma soprattutto grazie agli amministratori elbani di quell'epoca (Sindaci e Assessori), che con lunghi pellegrinaggi a Roma, la richiesero con forza perché ne intuirono l'utilità e le potenzialità. Utilità e potenzialità messe a frutto tra il 2014 e il 2017 dai molti che ne hanno usufruito per spostamenti universitari, per visite mediche, per lavoro o per turismo.
Oggi direi che abbiamo decisamente fatto dei passi indietro se pensiamo che le nostre amministrazioni non possano aver nulla a che fare con materie importanti come la continuità territoriale aerea. Che dire allora della scuola? Della sanità? Dei trasporti marittimi? Anche lì le competenze sono fuori portata per i nostri amministratori e quindi saremo costretti a chinare il capo e accettare quel che viene?
Se pur è vero, infatti, che nel caso specifico le competenze sul bando e sulle autorizzazioni sono di rilievo regionale e nazionale, ai nostri Sindaci è affidato il compito di interagire con i livelli istituzionali superiori e chiedere con forza che servizi così importanti non subiscano pericolosi stop. Sono loro che rappresentano i cittadini della nostra isola anche di fronte ai ministri e ai presidenti di regione. Troppo facile abbassare lo sguardo e dire io non c'entro.
Giorgio la Pira diceva che il Sindaco deve saper accendere le lampadine quando sono spente e allo stesso tempo cambiare il mondo. Forse è chiedere davvero troppo."