Andando, sommessamente, al nocciolo della questione, nell’incontro del 7 dicembre sono emersi i seguenti punti qualificanti;
A) Sarà realizzato il dissalatore di Mola, studiando ulteriori migliorie inerenti la rumorosità e l’ impatto visivo, valutando altresì il recupero del sale dalle salamoie ai fini commerciali, nonché l’ utilizzo di energie rinnovabili e pulite per alimentare l’ impianto. Inizio lavori estate 2018, fine lavori 2020.
B) Dopo, molto meglio da subito, sarà sviluppato “ uno studio puntuale sul bilancio idrico e sulla vulnerabilità idropotabile dell’ Isola d’ Elba e della Val di Cornia”, ivi compreso il censimento dei pozzi privati.
C) Sviluppate le attività di ottimizzazione gestionale della rete di distribuzione, degli allacciamenti e della individuazione delle perdite
D) Pianificare in accordo con il Comuni lo sviluppo urbanistico a breve-medio termine, armonizzando i nuovi fabbisogni idropotabili alle disponibilità acquisite.
E) Prevedere la realizzazione di una nuova condotta, o meglio , di un nuovo dissalatore, così da giungere ad un sistema integrato in grado di fornire in sicurezza 160-200 l/s.
Sono cinque punti chiari, ai quali potremmo aggiungere una campagna culturale ed educativa sulla risorsa acqua, imperniata su visite all’impianto del dissalatore in costruzione; un impianto che “indossando un altro tipo di occhiali”, e superando nel dialogo e nei fatti gli effetti “nimby”, deve divenire un valore aggiunto e un modello di sviluppo sostenibile per un territorio che è parte di un Parco Nazionale, di risonanza internazionale.
Il 7 dicembre a Portoferraio: ATI, ASA, Regione Toscana e Comuni, nei loro massimi rappresentanti, hanno virtualmente firmato un contratto di buone pratiche, davanti agli elbani e a coloro che frequentato l’Elba. Di questi tempi di crisi politica ed istituzionale è una grossa responsabilità che in particolare i Sindaci, i primi magistrati del territorio, e le altre Istituzioni dovranno onorare e fare onorare rifuggendo da polemiche di dettaglio e magari ricordando anche che esiste un Parco Nazionale.
Beppe Tanelli