Caro Marini,
la tua risposta ad Andreoli meriterebbe, te lo dico con molta sincerità, di essere ignorata perché non è una risposta, ma solo una sorta di auto beatificazione per aver scoperto i vecchi disegni nei palchetti del Teatro e solo una polemica tanto velenosa quanto infondata sulla politica culturale della Sinistra nel governo del Comune di Portoferraio.
Non capisci, prima di tutto, che nel criticare la Sinistra accusandola di aver gettato” secchi di vernice “ sulle decorazioni, rivolgi pesanti accuse anche a chi con la Sinistra non aveva nulla a che fare. Mi riferisco al Soprintendente di quei tempi e ai suoi collaboratori, tra cui l’Arch.Mario Ferretti. Penso all’Arch. Leonello Balestrini che, oltre ad essere stato responsabile della progettazione e della direzione dei lavori, guarda caso ha conseguito la laurea in architettura con una tesi proprio sul recupero del Teatro. Mi riferisco, infine, all’allora Responsabile dell’Ufficio tecnico comunale Geom.Bracali per suoi pareri favorevoli espressi sui progetti e sulle varianti progettuali.
Andreoli ti ha molto dettagliatamente spiegato come andarono le cose. Ti ha parlato di rapporti molto stretti e frequenti con la Soprintendenza e della decisione presa di non riscoprire le decorazioni nei palchetti perché considerate non recuperabili. Dei rapporti con la Soprintendenza ti potrebbe fare un racconto ancor più preciso Balestrini. Te ne potrei parlare anch’io ma, in quanto uomo della Sinistra, senz’altro non mi daresti credito. Potresti anche informarti e documentarti presso la Soprintendenza.
Se oggi il nuovo Soprintendente ha un’opinione diversa sul valore degli affreschi e ritiene che debbano ritornare alla luce, fai bene ad adeguarti e ad impegnarti per il recupero. Spero che abbia ragione e che si possa aggiungere, come tu stesso dici, “un nuovo importante tassello…….al già ricco patrimonio culturale”.
Ma, a questo punto, ti chiedo Marini quel “ricco patrimonio” come è venuto fuori dalle macerie della ex Caserma De Laugier e dello stesso Teatro di cui fu necessario rifare anche il tetto. Come pensi che siano stati restituiti alla città i bastioni medicei, il Forte Falcone o il Forte Inglese? E’ stato il tutto frutto di un miracolo, di un dono della Provvidenza divina oppure dell’impegno profuso da qualcuno che era alla guida della Amministrazione comunale?
Ebbene, Assessore, quel qualcuno ha sempre fatto parte della Sinistra, non della Destra. Che tu questo lo digerisca male, come è evidente, e che tu abbia anche per questo una “voglia matta” di dimostrare che alla fine gli Amministratori di sinistra non sono stati poi tanto “bravi”, posso anche capirlo. Sarebbe stata certo una gran bella cosa per te, Assessore alla cultura e al turismo, poter sedere, con la fascia tricolore, al banco della presidenza nella sala congressi della De Laugier o salire, sempre naturalmente con la fascia, sul palco del Teatro potendo dire, con orgoglio, che il recupero di quegli edifici storici era opera tua. Ma così non è stato. Devi rassegnarti e contentarti degli affreschi.
Ti saluto e non solo ti auguro buone feste, ma ti faccio anche una promessa. Quando i lavori di ripristino saranno ultimati, avrò premura di proporre al Sindaco di intitolarti un palco, come segno tangibile di riconoscimento della tua comunque encomiabile azione di valorizzazione del Teatro.
Giovanni Fratini