Me lo sono chiesto leggendo anche in questi ultimi giorni alcuni interventi, commenti e articoli di cronache locali soprattutto su fb.
In particolare quelli in cui si parla specialmente di parchi in particolare nostri.
Devo ammettere che pur seguendo e occupandomi di questi temi e direttamente in questi parchi ormai da una vita sono rimasto sorpreso di ritrovare a distanza di decenni argomenti –ammesso che lo siano mai stati- che già a suo tempo si rivelarono pretestuosi e ancor più spesso banali.
C’è chi, ad esempio, richiama addirittura che avevano ragione quelli che giudicarono alcune delle leggi ambientali più importanti –compresa appunto anche quella sui parchi- perché avrebbe puntato alla mera difesa degli uccellini e di bambi, anziché all’ambiente e al suo ruolo socio-economico. Da qui sarebbero derivati gran parte dei problemi con i quali dobbiamo fare i conti oggi in anche in San Rossore come sulle Apuane o nel santuario dei cetacei. Naturalmente le colpe sarebbero soprattutto dei sindaci e su su di altri amministratori e ministri etc che per i voti avrebbero preferito battere strade meno impervie.
Dati recentissimi e ‘ufficiali’ ci dicono che il consumo delle coste come del suolo è proseguito in misura impressionante, mentre il paesaggio non se la vede meglio come pure è cresciuto l’inquinamento.
Eppure le leggi approvate allora tra tanti travagli e polemiche per la prima volta chiedeva – e consentiva allo stato poi alle regioni ed enti locali di cambiare finalmente marcia. Le evidentemente largamente disattese e inattuate che il referendum voleva non rilanciare ma punire per riportare tutto in collo a mamma stato. Premiarlo insomma!
Ho visto che a Roma si sta cercando di ricoinvolgere anche i vecchi Verdi usciti da tempo dalla scena per ripartire con meno cavolate.
Renzo Moschini