Breve storia della nostra ipocrisia...
Vorrei provare a dare una risposta e fare un po’ di chiarezza su un articolo apparso alcuni giorni fa sul costo dei sacchetti biodegradabili del sig. Luigi Lanera che tende certamente a fare confusione e fare invece molta campagna elettorale.
Le Nazioni Unite nell’ambito della Agenda 2030 sullo Sviluppo Sostenibile hanno dedicato il 2017 agli #Oceani. Tra i maggiori pericoli per i nostri mari ci sono le plastiche e le microplastiche disperse (non lo dico io ma fior di scienziati). Gli scienziati prevedono che nel 2050 nei mari ci saranno più pezzi di plastica che pesci. Per questo dovremmo essere orgogliosi che il nostro Paese abbia per primo messo al bando le shoppers non biodegradabili (così come la messa a bando dei cotton fioc nel 2020 chissà cosa dirà il sig. Lanera in quella data!!!).
L'entrata in vigore della normativa ambientale sugli shopper ultraleggeri è un atto di civiltà ecologica che pone l'Italia all'avanguardia nel mondo nella protezione del territorio e del mare dall'inquinamento da plastiche.
Sul costo si è fatto una operazione di trasparenza voluta per altro dal PARLAMENTO UNANIME. Le buste più ambientalmente sostenibili e con una sempre maggiore percentuale di biodegradabilità sarebbero state comunque pagate dai consumatori, come del resto accadeva per quelle in uso fino al 31 dicembre, con un ricarico sul prezzo dei prodotti. Oggi il consumatore sa quanto costa l'impegno di ciascuno per la lotta alle plastiche e alle microplastiche che infestano i nostri mari e finiscono nella nostra catena alimentare.
Questa è la realtà dei fatti, il resto sono strumentalizzazioni politiche, se non vere e proprie menzogne, alcune delle quali (le amicizie di Renzi?!?!?) se non fossero ridicole, farebbero piangere. Non sorprende che questo accada in Italia in piena campagna elettorale.
Dispiace che a questo delirio venga dato in qualche modo spazio anche da parte di chi dovrebbe condividere questa misura e oggi trova il modo di sollevare giudizi critici.
Paolo Andreoli