Che di ambiente si discuta poco e male è cosa nota anche se non sembra preoccupare più di tanto. La campagna elettorale non sta certo –almeno finora – migliorando le cose. Ma dopo il voto comunque vada considerando anche quello che il parlamento ha lasciato irrisolto –in qualche caso per fortuna- e non solo Camera e Senato non si potrà continuare a far finta di nulla come ha fatto l’uscente ministro Galletti che sicuramente nessuno rimpiangerà.
Su come ripartire bisogna però intenderci fin d’ora a prescindere dall’esito del voto. Infatti non è certo solo il nuovo parlamento, che pure non potrà certo continuare a far finta di nulla specie dopo quello che è rimasto in sospeso. Insomma non è solo Roma -partiti e parlamentari in primis- che dovranno ripartire finalmente con la consapevolezza che finora gli è mancata.
Regioni, enti locali e i tanti altri soggetti culturali e gestionali che operano in campo ambientale- parchi in testa- dovranno fare altrettanto senza alcun scaricabarile di comodo. A ognuno il suo.
Penso in particolare ai parchi, nazionali, regionali e alle altre aree protette messi sempre peggio anche in una regione come la nostra.
E deve essere chiaro più di quanto lo sia lo stato negli ultimi tempi, che il problema di fondo non era e non è quello della legge ma della politica a Roma come nelle regioni e negli enti locali. Si, è la politica da cambiare più che le norme che spesso ci sono e non sono rispettate e si cerca magari di cambiarle ma in peggio come è stato fatto appunto nel parlamento sciolto.
Ecco, evitiamo dopo il 4 marzo di riprendere questa vecchia solfa che ha già fatto tanti danni e non solo in Toscana. Le cronache di questi giorni segnalano molti parchi al Nord come al Sud, in Liguria come nel Lazio nei guai anche in realtà storiche consolidate. E’ da li che bisogna ripartire. Noi lo faremo da San Rossore.
Renzo Moschini