Il corridoio tirrenico, una battaglia che il centrodestra porta avanti da anni senza che l'argomento riceva le dovute attenzioni dal centrosinistra, sia a livello nazionale che regionale. La dimostrazione di tanto disinteresse da parte dei nostri avversari? L'argomento è di nuovo bloccato a Roma.
La Regione alla fine del 2017 ha invitato i Comuni – anche quelli di centrodestra - a dare il loro diniego al progetto dell'autostrada Sat (quella con il pedaggio), annunciando che in tempi brevi si sarebbe percorsa la via dell'adeguamento della vecchia Aurelia, questa volta senza pedaggio. Un piano d'azione che, con alcune osservazioni da valutare (soprattutto sui limiti di velocità, troppo vincolanti), ci ha visti d'accordo con tanti appelli a procedere rapidamente. E, invece, anche questa volta - nonostante la grande collaborazione dimostrata da parte del centrodestra, tra cui anche i Comuni di Grosseto e Orbetello – si è di nuovo a uno stop. Uno stop che va avanti da mesi, cioè dall'ultima conferenza dei servizi a Roma.
Purtroppo un modus operandi che abbiamo riscontrato più e più volte nel centrosinistra che guida la nostra Italia. Eppure, sull'autostrada come su altre questioni, ne va della sicurezza della viabilità e dei trasporti. Basti pensare a quanti incedenti si verificano in quel tratto di strada che percorre la nostra Maremma, soprattutto a sud di Grosseto (tratto di Capalbio escluso). Proprio su quella strada il 18 dicembre scorso è scomparso il senatore Altero Matteoli.
La popolazione ha bisogno di un’Aurelia sicura. Evidentemente i parlamentari maremmani seduti negli scranni della maggioranza non hanno saputo far passare l'importanza di questa questione, imponendo tempi certi e soluzioni veloci. Allora scegliamo le persone giuste, scegliamo Forza Italia: da parte mia, una volta senatore, farò in modo che il nostro governo prenda a cuore la questione e dia la giusta spinta verso la realizzazione del tracciato.
Roberto Berardi
candidato al Senato collegio uninominale
Grosseto-Livorno-Piombino-Isola d'Elba