L’Amministrazione comunale continua con ostinazione a voler vendere una bella “fetta”del patrimonio comunale o, meglio, a volerlo “svendere”, dato il momento non favorevole del mercato immobiliare.
Sono state esperite 2 aste pubbliche che sono andate deserte ed è stato per questo deciso di ridurre, per la seconda volta, i prezzi di vendita con percentuali che variano da immobile ad immobile.
Per la ex scuola della Saponiera è previsto un ribasso del prezzo del 4%; per l’edificio ex Poste la percentuale è del 10%; per il palazzo Coppedé del 14% e per gli scantinati di Via Carducci del 28%.
Con quale giustificazione? Con la necessità, si legge nella determina del Dirigente dell’Ufficio Tecnico n°42 del 19 febbraio scorso, di riproporre la vendita, questa volta a trattativa privata, “a prezzi presumibilmente più appetibili per l’attuale ………… mercato immobiliare”. In altre parole, siccome il mercato in questo periodo non è vantaggioso per chi vende, è bene, secondo la nostra Amministrazione, non attendere tempi migliori, ma abbassare i prezzi, con il triste e dannoso risultato di andare a concludere non una vendita economicamente conveniente, ma una indecorosa svendita.
Ci chiediamo poi se sia corretto ridurre ulteriormente il prezzo di alienazione di un immobile, il cui valore è stato stimato con apposita perizia in occasione della prima gara, senza rivedere quella perizia, senza dare conto dei criteri seguiti per la determinazione delle percentuali di ribasso.
Sembra quasi che le diverse percentuali siano state “partorite” un po’ a caso. Ma vogliamo pensare che così non sia avvenuto, ma vorremmo almeno conoscere con quali criteri sono state determinate. In sostanza vorremmo poter leggere nuove e ben motivate perizie di stima, anche perché le differenze di prezzo non sono modeste.
Il palazzo Coppedè era stato valutato un milione e 740 mila euro ed ora lo si rimette sul mercato ad un milione e 200 mila. Ben 540 mila euro in meno! L’edificio ex Poste passa dalla stima originaria di 550 mila a 450 mila euro. Il secondo piano dell’ ex Ospedale da 800 a 600 mila. La vecchia Saponiera da 433 a 375 mila.
Cari Amministratori vi chiediamo di avere presente che non state vendendo “sottocosto” beni di vostra proprietà, ma beni che sono di tutti i cittadini, che appartengono alla comunità di Portoferraio. Non pensate che sarebbe più saggio sospendere la vendita? E che sarebbe ancor più saggio considerare che alcuni degli immobili di cui volete disfarvi potrebbero essere recuperati e utilizzati per attività sociali, culturali o ricreative? Ed altri, come gli appartamenti ubicati nel centro storico, potrebbero contribuire a dare risposte immediate e soddisfacenti a chi ha bisogno di una prima casa?
Presentiamo questa nostra riflessione affinchè l’amministrazione prima dell’approvazione del bilancio possa fare le dovute considerazioni.
Partito Democratico Portoferraio
Gruppo consiliare PD