Questa pessima legge elettorale, confezionata da Renzi per Salvini e Berlusconi, ha però un pregio: rende poco più che un piagnucoloso invito il “voto utile”, visto che è una legge in grandissima parte proporzionale e che il destino di molti collegi uninominale, compreso il nostro non lo cambieremo certo rinunciando alle nostre convinzioni.
Quindi voterò Liberi e Uguali e voterò non per D'Alema o Bersani, ai quali il mio voto non è mai andato neanche prima, ma per Rossella Muroni, per le donne e i giovani che hanno generosamente aderito al progetto (ma sarebbe meglio chiamarlo cantiere) di rinascita della sinistra, voterò per Pietro Grasso, che forse non buca lo schermo ma ha rinunciato molto probabilmente a rifare il presidente del Senato – e forse quello della Repubblica – per ricostruire la Sinistra e perché disgustato dai modi in cui si è tentato prima di massacrare la Costituzione della Repubblica Italiana e poi si è imposta a colpi di voti di fiducia una legge elettorale così “stupida” che tutti parlano già di cambiarla.
Voterò una nova forza politica che – come quasi tutte i partiti della nuova sinistra europea, da Syriza a Podemos, da Die Linke ai Rosso/Verdi olandesi, ai laburisti britannici – mette insieme forze e convinzioni diverse, perché l’unità si fa tra chi non la pensa necessariamente ed esattamente alla stessa maniera, perché se si vuole fare una Sinistra che riesca ad essere nuovamente Sinistra di popolo e di giovani bisogna essere aperti, plurali, inclusivi. La cosa che mi fa più piacere, guardando le pagine Facebook di Liberi e Uguali, è vedere a quanti di quelli che hanno “aderito” sto sui coglioni (e viceversa), ci sono persone con le quali ho avuto anche scontri politici aspri, eppure siamo convinti tutti di una cosa: per ricostruire la Sinistra – senza la quale la democrazia è pericolosamente monca – si parte da qui. E’ la dimostrazione di una pluralità che non potrà che essere feconda, qualsiasi sia il risultato elettorale, ma che dopo il 4 marzo andrà coltivata con la cura e la passione che la Sinistra italiana ha perso. Andrà coltivata facendo passi indietro e facendo spazio ai giovani. La Sinistra in purezza, se è mai è esistita (non lo era sicuramente il Partito Comunista Italiano), e quella che crede di esserlo, è destinata a una politica onanistica e rancorosa, E questo non possiamo permettercelo in un’epoca di fascismo risorgente e di razzismo esibito senza pudore sui social media. Voterò Liberi e Uguali perché è limpidamente antifascista, senza se e senza ma.
Quel che in queste poche settimane di confusa e velenosa campagna elettorale ha fatto davvero male è stato veder trattare da “sinistra” come duplici traditori i compagni usciti dal PD: colpevoli prima di essere stati all’opposizione in quel Partito e poi di esserne usciti. E’ anche singolare che tra i maggiori critici ci siano persone che in passato sono state nelle forze politiche che oggi hanno dato vita a Liberi e Uguali e che addirittura sono stati candidati e/o amministratori di quelle stesse forze… Evidentemente la categoria di “tradimento” si arresta quando si tratta di tirare un bilancio politico della propria esperienza.
Dispiace che la campagna "social" di Potere al Popolo – al quale comunque auguro di arrivare al 3%, anche se la vedo molto dura – si sia basata quasi esclusivamente sull’attacco a Liberi e Uguali. Dispiace perché conferma che la vecchia malattia della sinistra secondo la quale il nemico peggiore è quello che la pensa quasi uguale a te fa ancora vittime, anche se la scelta di Liberi e Uguali di non rispondere agli insulti, alle provocazioni, alle continue mistificazioni dimostra che si può anche guarire.
Dispiace vedere che le critiche a compagni con i quali non ho percorso un comune cammino politico – ma che hanno ammesso di aver sbagliato e che aveva ragione chi gli chiedeva di abbandonare un campo politico non più praticabile a sinistra – vengano sia dal PD che dall’estrema sinistra (che sfoggia anche partitini armati di falce e martello ma ormai inquietantemente rosso-bruni che pensano a loro volta che Potere al Popolo sia moderato e traditore), che spesso utilizzino gli stessi argomenti e arrivino alla stessa conclusione: il pericolo è D’Alema. Il problema è che il baubau D’Alema è candidato solo in un collegio pugliese dove una sua vittoria sarebbe un miracolo e che quindi non avrà nessuna voce in capitolo nel prossimo Parlamento. Dire, come ha fatto insolentemente Renzi, che chi vota D’Alema vota Salvini, è una doppia bischerata: primo perché praticamente nessuno in Italia – salvo gli elettori di quel collegio pugliese - voterà D’Alema, mentre i fuoriusciti dal PD sono il frutto della desertificazione della Sinistra PD – definita inutile e fuori dal tempo – voluta da Renzi; secondo perché il rigurgito della Lega e degli altri movimenti fascistoidi e xenofobi è avvenuto con Renzi e i suoi cloni governanti e mentre Bersani li avvertiva che nella stanza c’era una mucca che somigliava parecchio a Benitone. Ma mentre la mucca sbaraccava le sedie loro pensavano fosse una manifestazione folkloristica del ventennio.
Il problema è che non si è contrastata la campagna malvagia sugli immigrati che ci rubano il lavoro, poi arriva la Whirpool, chiude l’Embraco, delocalizza tutto i Slovacchia e lascia in braghe di tela centinaia di italianissimi operai, non restituendo nemmeno un centesimo dei finanziamenti pubblici che si era ciucciati.
Il problema è che il capo di quello che fino al 5 marzo è ancora il più grande Partito italiano è andato dagli espertissimi delocalizzatori di Confindustria a dire che nessun governo aveva fatto tanto per loro come i Governi Renzi/Gentiloni/Alfano. E il problema è che è vero e che tutto questo è avvenuto sulle spalle dei lavoratori e dei precari a vita, dei giovani condannati ai "lavoretti".
Il problema per tutti coloro che – in mancanza di argomenti propri – hanno deciso di fare campagna elettorale contro Liberi e Uguali è che Liberi e Uguali ha un ottimo, concreto e realizzabile programma di sinistra (http://liberieuguali.it/programma/), perché quello che in realtà si vuole fermare è la costruzione di una sinistra vera, popolare, democratica e antifascista, che ritorni a vivere tra la gente e fra i giovani, che parli di futuro, che restituisca sicurezza, che lotti contro la precarietà, Una sinistra per la quale un lavoro e una pensione dignitosi, la salute, l’istruzione, la casa, la giustizia, un ambiente pulito, una natura tutelata tornino ad essere diritti. Una Sinistra che metta al centro la dignità di ognuno: il diritto per i nostri figli e nipoti di vivere vite piene e serene, migliori delle nostre e non peggiori, come oggi sembra essere purtroppo il loro destino immolato sull’altare di una corsa al profitto che ha arricchito solo i pochi e impoverito i molti.
Per questo e per mille altre cose il 4 marzo voterò Liberi e Uguali: perché non voglio essere tra quelli che uccidono la speranza o alzano le mani di fronte alla barbarie che avanza.
Umberto Mazzantini