Il mondo delle carceri italiane è in trepida attesa delle decisioni governative in ordine all'ultimo atto di approvazione della riforma penitenziaria. Tralasciando il risultato elettorale, il governo ancora in carica è nelle condizioni di poter concludere, prima del 23 marzo, un iter lungo, complesso e partecipato (da ricordare i due anni di lavoro dei 18 tavoli degli Stati Generali sull'esecuzuione penale voluti dal ministro Orlando).
Nei giorni scorsi si è registrata l'ulteriore mobilitazione di detenuti, associazioni e garanti con l'adesione alla giornata di sciopero della fame (22 febbraio) e il presidio nelle carceri per monitorare l'esercizio del diritto di voto dei detenuti (4 marzo). Non si nasconde la preoccupazione per la situazione dei penitenziari italiani. Si ribadisce, quindi, la necessità della convocazione di un Consiglio dei ministri straordinario in modo da garantire la conclusione dell’iter entro il 23 marzo.
Intanto, per quanto riguarda Porto Azzurro, ricordo che è aperto il bando del Comune per la nomina del nuovo garante dei diritti dei detenuti (il bando è pubblicato sul sito istituzionale del Comune e scade fra un paio di settimane). Mi auguro che dalla società elbana emergano candidature per la scelta da parte del Sindaco di Porto Azzurro. Incoraggio a partecipare a questa forma di servizio che ritengo utile sia per i detenuti che per chi opera nel carcere e per l'intero territorio. Si tratta di una figura di garanzia che opera in sinergia con tutte le realtà, collaborando attraverso un'azione di "moral suasion" finalizzata al miglioramento del sistema, come pensato e voluto dalla Costituzione italiana e dall'Ordinamento penitenziario.
Come da Regolamento comunale (art. 2,6), il sottoscritto, garante uscente, non è immediatamente rinominabile. Non essendo pertanto interessato dalla presente selezione, nei giorni scorsi ho scritto al Sindaco di Porto Azzurro proponendo per il futuro due modifiche al Regolamento vigente. Le ho sottoposte alla valutazione sua e dei consiglieri comunali in quanto coerenti con le Linee guida emanate dal Garante nazionale dei diritti dei detenuti, dott. Mauro Palma, sulla base dei Protocolli internazionali (Onu). Tali Linee guida motivano questi due elementi in riferiomento ai requisiti di indipendenza e di autonomia rispetto agli Organi di governo.
Il primo aspetto è relativo alla modalità di elezione. Il Regolamento vigente (art. 2,2) afferma che "il Garante è nominato dal Sindaco, sentita previamente la Conferenza dei Capigruppo". Viene proposta la modifica perché la nomina sia del Consiglio Comunale. In tal modo, anche nella forma, il Garante risulterebbe slegato dal potere politico della Giunta. Inoltre, la nomina avrebbe la più ampia condivisione dei consiglieri (con i progressivi livelli di elezione a maggioranza: qualificata, assoluta, semplice).
Il secondo aspetto è relativo alla durata del mandato. Il Regolamento vigente (art. 2,6) afferma che "il Garante resta in carica per la durata del mandato del Sindaco". Si propone di stabilire una durata diversa, preferibilmente più lunga. Così, si affermerebbe maggiormente l'autonomia, eliminando il legame temporale tra designazione del Garante e Organo politico che lo designa.
Proposte evidentemente formali-sostanziali che non derivano da esperienze personali nell'esercizio del mandato che, anzi, ha sempre goduto di autonomia e indipendenza sia con il sindaco Simoni che con il sindaco Papi. I quali ovviamente ringrazio per la fiducia e l'incoraggiamento.
Alla conclusione del mandato, oltre alla prevista relazione al Sindaco e al Consiglio Comunale, incontrerò i rappresnetanti della stampa pr un bilancio di questi due anni e mezzo di incarico.
In conclusione, desidero esprimere il mio apprezzamento per l'avvio dell'iter di manutenzione della chiesa di Forte San Giacomo che, grazie all'impegno di diversi soggetti, in primis il direttore Francesco D'anselmo, potrà presto riaprire alla fruizione di interni ed esterni.
Nunzio Marotti
Garante dei diritti dei detenuti di Porto Azzurro