Com'è noto, dopo le polemiche e le diffide seguite all'approvazione del “Regolamento per la gestione del demanio marittimo” del 21 dicembre 2017, la maggioranza consiliare del Sindaco Ferrari era corsa ai ripari con una nuova delibera (la n° 89, nel Consiglio Comunale del 27 febbraio), modificando sensibilmente-con il voto della sola maggioranza- il testo originario, che prevedeva tra l'altro, al di fuori di ogni gara o comparazione, la possibilità, per “le attività turistico ricettive poste in adiacenza alla spiaggia... un affidamento diretto della concessione”.
Quello che dovrebbe essere Il 'Piano Spiagge', come viene definito al Titolo III del Regolamento, si sostanzia in un mero elenco delle spiagge ove insisteranno le future concessioni demaniali e individua i litorali comunali suddividendoli in tre categorie: Spiagge assistite, Spiagge in concessione e Altre tratte di costa, con Le Ghiaie e la Biodola incluse in entrambe le prime due categorie.
Queste ultime spiagge sono le uniche per le quali, senza che ne emerga la motivazione, sono previste concessioni multiple, due per le Ghiaie e quattro per la Biodola.
Come regola generale, per tutte le altre spiagge individuate, ci si ferma infatti ad una concessione, ognuna con una superficie massima di 210 mq per un massimo di 25 punti ombra.
Salta dunque agli occhi come la scelta appaia tutta politica e non-ci pare- basata razionalmente sul valido supporto costituito da un vero e proprio “Piano Spiagge” inteso come insieme di dati tecnici atti a rappresentare la fattibilità della previsione di nuovi stabilimenti balneari, tenuto conto della dimensione delle spiagge, della strutture balneari già presenti e, soprattutto, del rapporto tra superfici già concesse e spiaggia libera.
E' indubbio che l’aver previsto 4 concessioni (da 210 mq cadauna) alla Biodola, meta cara ai turisti quanto ai residenti, faccia praticamente scomparire la spiaggia libera, 'costringendo' di fatto i Punti Blu da anni presenti (piccole strutture che noleggiano le attrezzature su spiaggia libera a prezzi calmierati) a trasformarsi in concessioni per non perdere gli spazi altrimenti concedibili ad altri, con il duplice (e negativo, a nostro parere) risultato di rendere residuale la spiaggia libera ed aumentare i prezzi per l'utenza balneare che fino ad ieri si rivolgeva ai noleggi proprio per spuntare prezzi più bassi ripetto agi stabilimenti balneari.
In ogni caso, sul sito istituzionale del Comune di Portoferraio, sono visibili le (finora) 8 richieste di concessione (la più veloce, il 15 marzo, una delle tre che riguardano La Biodola, quella della M.B. SRL Unipersonale di Marcus Bos, del Baia Bianca Resort).
Le domande di concessione pubblicate restano a disposizione del pubblico il martedì mattina e il giovedì pomeriggio nell'Ufficio Demanio Marittimo per venti giorni dalla data di pubblicazione, al fine di poter inoltrare per iscritto eventuali osservazioni e domande in concorrenza.
Non è dato sapere, non essendo argomento trattato nel Regolamento approvato, quali saranno i criteri con i quali si valuteranno le eventuali domande in concorrenza; si può pensare siano quelle della comparazione prevista dal Codice della Navigazione, con lo sguardo rivolto all'interesse pubblico, ma i dubbi e le incertezze che aleggiano su questo come su altri aspetti dell’atto normativo varato dal Comune di Portoferraio, hanno già indotto il titolare di un Punto Blu a presentare ricorso al Tar Toscana.
Probabilmente polemiche e correzioni normative sono ancora ben lungi dall’essere terminate.
CR