Il Forum delle Associazioni dell’Arcipelago Toscano sarà l’occasione per promuovere la raccolta delle firme per la proposta di legge di iniziativa popolare per la modifica dell’art. 119 della Costituzione per il riconoscimento della condizione di svantaggio che patiscono le Isole italiane. I cittadini chiedono che venga inserito il seguente articolo: «Lo Stato riconosce il grave e permanente svantaggio naturale derivante dall’insularità e dispone le misure necessarie e garantire una effettiva parità ed un reale godimento dei diritti individuali e inalienabili”.
La Costituzione del 1948 contemplava al terzo comma dell’art. 119 un puntuale riferimento all’insularità. Le isole venivano considerate realtà svantaggiate dal punto di vista geografico, economico e sociale, da valorizzare ed alle quali destinare incentivi. Il legislatore costituzionale del 2001 ha, sprovvedutamente, eliminato dall’art. 119 ogni riferimento all’insularità, senza ridisciplinare la distintiva condizione delle zone insulari, dimenticando la loro evidente condizione di disequilibrio, dovuta alla collocazione nello spazio; situazione che incide sul trasporto, sul commercio, sul diritto alla salute e sull’istruzione.
Il Comune di Marciana Marina si è fatto promotore della presentazione della proposta di legge di iniziativa popolare, sostenuta dall’ANCIM – Associazione Nazionale Comuni Isole Minori che chiede al nuovo Parlamento, contestualmente all'iniziativa costituzionale, di adottare un disegno di legge sul tema dell'insularità. L’incontro al quale hanno partecipato sabato us alcuni dei sindaci dei Comuni elbani, è stato propedeutico alla raccolta delle firme che continuerà anche oggi nella stessa sede, in considerazione dell’ampia partecipazione al Forum proposto da Arcipelago Cultura dei rappresentanti delle Associazioni provenienti da tutte le Isole dell’Arcipelago.
L’Insularità è senza dubbio uno svantaggio per gli abitanti delle Isole italiane, fattore di un più difficile sviluppo sociale ed economico. Le isole hanno una maggiore fragilità ed i loro abitanti godono di fatto di diritti ridotti rispetto a quelli della terraferma. Tutti i servizi sono più costosi perché incide il fattore trasporti, spesso le scuole si fermano al solo livello primario, la salute è considerata un fattore di spesa maggiore e quindi da ridimensionare tagliando i servizi.
Il risultato che si intende raggiungere non riguarda solo eventuali regimi di vantaggio che compensino il grave e permanente svantaggio rappresentato dalla condizione di insularità, ma anche il superamento dei limiti rigorosi imposti dall’Unione europea, soprattutto nel regime degli aiuti di Stato, che ha sinora inciso pesantemente anche nella individuazione di un modello di continuità territoriale adeguato alle esigenze degli abitanti delle Piccole Isole. La legge sarà estesa anche gli abitanti delle due isole più grandi, Sardegna e Sicilia.