In tarda mattinata di domenica è giunta alle redazioni una lunga nota (a firma del Sindaco Ferrari ma postata dal Dott. Luciano Rossi) avente per tema gli strumenti di pianificazione della sanità all'Elba il cui testo riproduciamo qui di seguito:
Il Piano Sanitario al quale si rivolgono oggi alcune critiche non è il Piano Sanitario di Mario Ferrari, ma è stato valutato, condiviso e approvato in ben due passaggi, all’unanimità, dalla Conferenza dei Sindaci elbani. La bozza del Piano è stata redatta, per conto della stessa Conferenza dei Sindaci, da due amministratori esperti in materia sanitaria nella loro figura di medici plurispecialisti, con molto anni di esperienza di dirigenza nel mondo ospedaliero. La Conferenza dei Sindaci ha avuto chiaramente la facoltà di analizzarlo e discutere i vari punti del programma. Questo Piano Sanitario è quindi espressione di tutta la Conferenza dei Sindaci Elbani.
Lo stesso Assessore alla Salute della Regione Toscana, dr.ssa Saccardi, ha sottolineato l’alto livello tecnico del documento prodotto dalla Conferenza dei Sindaci Elbani, che ha elaborato un progetto sanitario di ampio respiro, pur nei mille ostacoli imposti dalle vigenti norme legislative e le enormi difficoltà economiche attuali contingenti della Sanità Toscana, che sta vedendo ridimensionati molti servizi in tutta la Regione. L’aver portato a compimento un percorso di così lunga durata e complessità, fatto di incontri ripetuti e concertazioni con l’azienda, con gli operatori e con le organizzazioni sindacali deputate non solo alla tutela della salute dei cittadini, ma anche alla tutela degli stessi operatori sanitari elbani, rappresenta un grande successo per la Conferenza dei Sindaci.
Che quindi le voci critiche e strumentali si levino all’interno dall’amministrazione che esprime l’attuale Presidente della Conferenza dei Sindaci, è veramente nota dolente. Ho detto “critiche strumentali” perché le problematiche sollevate sono assolutamente prive di ogni fondamento, sintomatiche di una assoluta non conoscenza del piano, oltre che della situazione ospedaliera e sanitaria elbana. Ci sarà modo di approfondire ulteriormente e tecnicamente il contenuto del piano, ma mi soffermo su quanto messo in discussione nel documento scritto e condiviso da alcuni consiglieri portoferraiesi.
- Non c’è nessunissimo motivo di pensare che il Piano sia disegnato per rinforzare Piombino, questa è affermazione strumentale che reputo estremamente grave; al contrario il concetto di utilizzo delle risorse aziendali (senza il quale nessun miglioramento è possibile) prevede che medici di Piombino vengano ad operare all’Elba più frequentemente per ampliare e realizzare i servizi che non sono presenti sull’isola e vedono molti nostri concittadini migrare verso l’ospedale piombinese, come dimostrato dai numeri. Quindi eventualmente il Piano Elbano chiede e sottrae a Piombino risorse umane professionali, e non avviene certamente il contrario. Ricordiamo che sono già molti anni che l’ospedale portoferraiese si avvale di professionisti provenienti da altri nosocomi (Piombino in primis) per ovviare alle carenze di figure specialistiche all’interno dell’ospedale di Portoferraio, evenienza che, per motivi di ulteriore ed enorme difficoltà di reperimento di medici specialisti (che coinvolge tutti i nosocomi periferici italiani), è destinata ad aumentare nei prossimi anni.
- Ma al di là di questa affermazione, assolutamente infondata che non ha alcun riscontro all’interno dello scritto, anche altre affermazioni sono palesemente inesatte e tendenziose, e anche questo vado a dimostrare. Attualmente le UOC sono due: l’UOC di Medicina, e l’UOC di Chirurgia. L’UOC di Medicina, che non è stata mai messa in discussione e mai lo sarà, ha visto arrivare recentemente un nuovo Direttore facente funzione ed è stato recentemente avanzata la richiesta alla Regione Toscana, da parte dell’Azienda stessa, di espletamento di concorso per coprire tale ruolo, da effettuare verosimilmente entro la fine dell’anno. C’è da sottolineare che alcune proposte del piano sanitario attuale che riguardano proprio la Medicina non solo sono state accolte, ma alcune già attivate: mi riferisco al nuovo cardiologo presente per 80 ore mensili (procedure di assegnazione dell’incarico già espletate) e che darà un grosso contributo all’unico cardiologo oggi presente, che rappresentava un serio annoso problema del nostro ospedale, mai risolto prima. Al potenziamento della cardiologia si aggiunge anche l’apertura di ben tre nuovi servizi ambulatoriali: Medicina Interna, Pneumologia e Reumatologia che potenzieranno fortemente l’offerta ambulatoriale dell’ospedale, arrestando di fatto i numerosi, quotidiani spostamenti dei pazienti elbani soprattutto verso Piombino dove erano presenti queste specialistiche. Come si può ben notare, anche in questo caso, non mi sembra di poter dire che questa azione è servita a potenziare l’ospedale piombinese.
- Per quello che riguarda la chirurgia, altra UOC mai messa in discussione, il problema non riguarda tanto gli interventi in sé, ma la sicurezza del post operatorio perché non è solo importante avere una équipe chirurgica preparata, ma soprattutto un posto dove il paziente post chirurgico possa essere messo in sicurezza. Molti sono gli interventi ortopedici e chirurgici che oggi vengono fatti in continente non certamente per incapacità tecnica dei nostri operatori, ma per mancanza di una intensiva post-chirurgica che costringe a trasferire pazienti con maggiore rischio chirurgico. In questo contesto è stata quindi chiesta l’attivazione di una UOC di Rianimazione con 4 posti letto di high/care sub intensiva con la nomina di un Direttore.
- Quindi se la matematica non è un’opinione questo piano non prevede la perdita di nessuna UOC ma l’acquisto di una terza!
- Per quello che riguarda UOC di EMERGENZA URGENZA alla quale viene fatto riferimento nel documento dei consiglieri, che rimarrebbe, secondo gli scriventi, l’unica Unità Operativa Complessa presente, va sottolineato il fatto che non esiste una UOC di Emergenza-Urgenza presso l’ospedale di Portoferraio. Questo evidentemente la dice lunga sulla conoscenza dell’ospedale e dei suoi servizi da parte di chi critica il Piano, e dei loro sedicenti esperti o, forse sarebbe meglio parlare di superficiali informatori.
- Ne approfitto per rispondere anche a chi, con il solito tempestivo intervento pieno di menzogne, interviene, non per una critica costruttiva, ma per infondere smarrimento e confusione nella Comunità, in un tentativo di destabilizzazione strumentale che ha un fine ultimo difficile da comprendere. Quanto già specificato sopra dimostra come alcune accuse tra cui il quasi azzeramento della Chirurgia e la diminuzione dei servizi ambulatoriali, siano assolutamente false e tendenziose. La mancanza di qualsiasi cognizione in materia fa richiedere strumenti che già abbiamo. La lotta alla Ludopatia già da qualche anno vede impegnati i professionisti aziendale ed è materia dei Ser.T. che si occupano anche di prevenzione, cura e riabilitazione delle dipendenze comportamentali, in particolare del gioco d'azzardo patologico. Ma è soprattutto nel punto in cui si afferma che ci sarà accorpamento di molte unità di cura dell'ospedale in un unico reparto che si tocca il punto più alto (o forse più basso) della strumentalizzazione. Nessun accorpamento di alcun reparto, evenienza mai presa in considerazione da alcun Piano Sanitario, passato e presente.
- Ci sarebbe ancora molto da dire sul Piano, dal ripristino della base dell’elisoccorso alla Pila con apertura di nuova convenzione di Ala Toscana (con l’impegno economico esclusivo dell’Azienda Sanitaria), allo sviluppo della rete e ictus, al potenziamento delle attività diagnostiche anche attraverso la convenzione con privati per diminuire le liste di attesa, ecc. Ci saranno modi e tempi per approfondire i vari punti. Una cosa è, tuttavia, certa. Questo progetto, va pienamente nella direzione di maggiore tutela dei nostri concittadini. E’ assolutamente impossibile dichiarare il contrario e chi lo fa non può certo affermarlo in buona fede, evidentemente per motivi che, in questo momento, mi sfuggono.
C'è nella esternazione del sindaco qualcosa (anzi parecchio) di anomalo, essa infatti sembra rispondere ad una clamorosa presa di posizione che sarebbe stata elaborata dalla maggioranza (si scusi il bisticcio) dei consiglieri di maggioranza (ben 9 pare), che rappresenterebbe almeno l'anticamera della sfiducia a Ferrari, un documento che non è stato reso pubblico, ma le cui linee e contenuti sono stati resi abbondantemente noti da "indiscrezioni" pubblicate dal Tirreno, domenica 15 aprile.
Così stando le cose è quanto meno improbabile che la spaccatura creatasi nella compagine di governo ferajese possa trovare una composizione ed è anzi possibile che si vada verso una conclamata crisi.
Insomma, a quattro anni dalla pax-biscottiera tra le anime del centrodestra, rappresentate da Ferrari e Marini, che produsse la giunta in carica, la maggioranza sembra sul punto di esplodere, e la Sindacatura rischia di non vedere la sua naturale conclusione del 2019.
E.R.