Buongiorno, sono candidato a Sindaco al comune di Rio e leggendo l'articolo pubblicato su Elbareport ancora mi rendo conto di quante ferite abbia lasciato sul territorio il referendum per la fusione.
Sono nato a Rio Marina, ma mio nonno suonava il “bombardino” nella banda di Rio nell’Elba e ci era nato. Comprendo poco il senso di questo ragionare, come se chi vince dovesse praticare chissà quali vendette verso questo paese. Per quel che mi riguarda, do per scontato che il vicesindaco sia di Rio nell’Elba e che almeno un assessore sia residente li. Tengo a precisare che la legge impone ai comuni sotto i 5.000 abitanti quattro assessori, di cui due uomini e due donne; per cui al momento attuale è difficile ipotizzare chi verrà eletto in Consiglio e per poter sciogliere questo nodo dovremo attendere il 10 giugno.
Inoltre lo statuto comunale ripartisce equamente la sede della giunta comunale a Rio Marina e quella del Consiglio a Rio nell’Elba e parla di due municipi da costituire: uno al Castello ed uno alla Piaggia. Sono talmente innamorato delle periferie che se verrò eletto io ne costituirò altri due, uno a Bagnaia ed un altro a Cavo.
In quanto alle vendite di immobili tipo il Comune, o alle manutenzioni, non avverrà nulla di tutto questo perché la forza del Comune sarà proprio la valorizzazione e la sistemazione di tutte e cinque le frazioni, egualmente importanti per me è ugualmente presenti nell’impegno di attenzione che ho volutamente inserito nel mio programma elettorale, che vi prego di leggere prima di andare a votare. Io lavorerò alacremente per superare questi pregiudizi e le divisioni ancora esistenti sulle note vicende recenti.
Umberto Canovaro