All'assemblea nazionale del partito, che si terrà oggi 19 maggio a Roma, parteciperà anche la delegata elbana Antonella Giuzio, presente la sera prima all'assemblea pubblica presso la sede PD di Portoferraio.
Lo spirito della riunione, abbastanza partecipata e con diversi interventi, è stato quello di interrogarsi sul perchè di una sconfitta così bruciante che sta per consegnare il Governo a M5S e Lega ma, soprattutto, di cosa fare per ripartire.
La rivendicazione introduttiva (Simone De Rosas, responsabile di zona) di aver 'preso' nel 2013 il paese sull'orlo di una bancarotta e di averlo rimesso in carreggiata, non ha fatto velo all'autocritica di aver perso la connessione sentimentale con gli ultimi, milioni di persone che la crisi ha spinto ai margini o sotto la soglia di povertà.
Convitato di pietra il famoso 'programma' M5S-Lega, con la sensazione di essersi fatti scippare l'idea buona, quella del reddito, di cittadinanza o meno, diventato comunque il simbolo, malattia e cura, delle crescenti disuguaglianze.
Aleggiato i termini di 'rifondazione', cioè basi nuove per uno strumento, il Partito, che sembra essersi perso nei gazebo delle primarie e trasformato nell''uomo solo al comando' (che però è sembrato Coppi solo nelle prime tappe); che strada prenderà questa rifondazione, se quella macroniana neoliberista di un'Europa ancora diretta dalla finanza speculativa che ha concentrato sempre più la ricchezza in poche mani o quella di una nuova partecipazione dal basso di ispirazione progressista, è il dilemma che forse non si scioglierà neppure a Roma, dove per non rompersi ancora potrebbe prevalere la linea dinon scegliere e prendere tempo, rimandando il congresso e, con esso, l' elezione di un Segretario non reggente ma piena espressione di una linea di ripartenza capace di riunificare almeno la diaspora a sinistra e, soprattutto, dialogare con l' elettorato in fuga.
CR