Trovo curioso il concetto di “bene comune” che l'UDC riese ha, così come trovo improprio, da parte della stessa, l'utilizzo del termine “sviluppo”.
Trovo invece singolare l'entrata in campo di un “campione” che accusa noi di immobilismo e ne riscontro una ossessione che si potrebbe connotare per qualcosa di simile alla “coazione a ripetere” in cui i personaggi ripetono i propri gesti convinti di agire in una situazione nuova o hanno addirittura dimenticato i precedenti.
L'allora amministrazione Bosi, cambiando destinazione d'uso all'area demaniale denominata "Officina San Jacopo", di fatto rinunciava alla concessione detenuta da anni sull'area e consentiva al Demanio, Agenzia di Firenze, di indire una gara pubblica con la conseguente consegna definitiva del sito a privati.
Auspicavamo che il bando di gara avvenisse, a questo punto, con la nuova amministrazione insediata, così non è stato e siamo intervenuti.
Cosa ci guadagna Rio Marina da questa operazione? Niente, salvo la “riconferma” di alcuni posti di lavoro.
Il nostro “Progetto Officina” prevede l'acquisto da parte del comune della area con susseguente apertura a privati che vogliano investire nel nostro paese ma, il tutto, deve avere un ritorno per la collettività e deve essere accompagnato da un serio piano occupazionale.
Al privato vincitore della gara d'asta, potrebbe anche essere il Gruppo che detiene il marchio Conad all'Elba, affideremo una ricostruzione che nella sua architettura dovrà mantenere traccia evidente della nostra passata storia industriale.
Sarà vincolante riconoscere al comune di Rio Marina una parte delle volumetrie realizzate per poter ivi trasferire il distretto socio sanitario e quant'altro individueremo una volta che gli interventi saranno delineati.
L'altra ipotesi è che il Comune attinga a fondi pubblici nazionali ed europei per la ricostruzione.
Propongo che per l'acquisto dell'area vengano utilizzati i modesti proventi che il Comune percepisce dall'affitto dell'area mineraria, acquistata di recente dal Demanio, che ha permesso ad una società privata di realizzare un mega campo solare di 970 KWp composto da circa 7.000 moduli fotovoltaici in un area di interesse archeologico unica nel suo genere.
Anche da questa operazione che benefici ha avuto la collettività?
Nessuno, ma avrà un senso se il modesto affitto, girato alla Agenzia del Demanio fino al saldo, ci permetterà di acquisire definitivamente l'area dell'ex Officina San Jacopo.
Riguardo al confronto-incontro, da noi e dalla nostra federazione richiesto all'UDC provinciale e a Francesco Bosi, confermo.
L'incontro per verificare le condizioni politico-programmatiche di un possibile accordo tra i nostri due partiti non è ancora avvenuto, siamo in attesa, ma non nascondo le difficoltà se queste sono le premesse.
Sono e resto segretario politico del partito democratico di Rio Marina e Cavo, intendo assolvere pienamente la funzione ed ho l'obbligo di oppormi ad atti che penalizzano fortemente la collettività.
Confermo la nostra contrarietà alla gara d'asta sull'Officina San Jacopo un mese prima delle amministrative e ribadisco che è nostra intenzione, per quanto ci sarà possibile, bloccarla.
Renzo Sanguinetti - Segretario del circolo Pd di Rio Marina e Cavo