Abbiamo letto con molta attenzione le rivendicazioni del Sindaco di Piombino per quella che lui stesso ha definito “tassa di imbarco”. Ovvero una nuova tassa da aggiungere al costo del passaggio nave per ripagare la città di Piombino dei disagi che, a suo avviso, soffrirebbe durante il periodo estivo. E della quale Giuliani avrebbe già informato il ministro (!).
Ovvia e prevedibile la risposta dei Sindaci elbani che si sono preoccupati solamente di respingere oltre canale il nemico di sempre invece di alzare l’asticella del confronto sulle questioni aperte e su cui Piombino e l’Elba devono (o dovrebbero!) collaborare da decenni.
“Nessuno tocchi la nostra preziosa tassa di sbarco”, sembravano ripetere.
Come Partito Democratico dell’Isola d’Elba siamo assolutamente contrari all’istituzione di nuovi balzelli che rischierebbero di penalizzare ulteriormente i flussi turistici verso l’Elba, nella convinzione, tra l’altro, che Piombino, soprattutto nel suo percorso di riconversione post industriale, stia beneficiando enormemente della vicinanza della nostra isola e delle centinaia di migliaia di persone che la raggiungono durante il periodo estivo.
La sfida, semmai, è costruire un sistema di alleanze territoriali che guardi al trasporto ferroviario Campiglia – Piombino sempre più in difficoltà, allo sblocco definitivo della 398, a un nuovo e autorevole rapporto con l’autorità di sistema che gestisce i nostri porti, all’offerta crocieristica non in concorrenza ma in sinergia e all’avanguardia. In questo sì, Piombino dovrebbe fare la voce grossa facendo valere il proprio peso politico e porsi alla guida di un percorso condiviso, non nella recriminazione di nuove imposte a danno dei nostri (di tutti) ospiti.
PD Isola d’Elba