“Per tutto quanto sopra dettagliatamente esposto e motivato riteniamo che non sussistano più i presupposti, istituzionali e politici, perchè l' Architetto Mario Ferrari possa continuare a svolgere il suo mandato di Sindaco e riteniamo doveroso sottoporre la presente mozione di sfiducia con la massima urgenza al voto del Consiglio Comunale, affinchè si esprima in proposito”
Questa la chiusura della mozione di sfiducia, prevista dall'art. 43 del regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale, sottoscritta formalmente dai capigruppo delle opposizioni: Cosetta Pellegrini, Luisa Brandi ed Alessia del Torto, oltre agli altri consiglieri Antonella Giuzio, Alessandro Mazzei e Paolo Andreoli, protocollata il 20 settembre.
“Nella riunione dei capigruppo, tenuta nella casa comunale - hanno spiegato mercoledì le minoranze in conferenza stampa - è stata respinta la nostra richiesta di inserire tale mozione nel prossimo Consiglio del 3 ottobre, adducendo presunte necessità di tempo del Sindaco per preparare la memoria difensiva, quando le argomentazioni sono le stesse che riguardano un altro punto presente all'ordine del giorno, e cioè gli esposti presentati dal Dottor Michele Pinzuti, ex Segretario Comunale di Portoferraio, in data 13.08.2018, relativi alla possibilità di situazioni di ineleggibilità e/o incompatibilità del Sindaco Ferrari, a seguito di formale costituzione in mora (dalla precedente Segretaria Comunale, Dott.ssa Bisogno, ndr) a carico del medesimo, per debiti relativi all’ Ex-Comunità Montana e Unione dei Comuni, di cui il Sindaco era dirigente”.
In sostanza, proprio a seguito degli esposti di tipo tecnico-formali dell' ex-Segretario Comunale, denuncia la mozione “... abbiamo preso atto di un quadro di estrema gravità (circa la vicenda che portò il Comune, il 7 ottobre 2016 a ritirarsi – pochi giorni prima della sentenza, ndr - dal ricorso che impugnava alcune parti del 'piano di successione' della disciolta Unione di Comuni, piano che assegnava debiti non imputabili al Comune secondo la Giunta Peria).
In sintesi, la mozione rileva che non esiste delibera di Giunta che dia mandato all'ufficio legale del Comune di ritirarsi dal contenzioso con la Regione Toscana in merito ai pagamenti non dovuti, ma solo una email, neanche PEC, del dirigente all'Avvocato del Comune.
In conferenza stampa, capigruppo e consiglieri hanno ribadito come la loro iniziativa sia a tutela di tutti i consiglieri comunali, oltre che del corretto funzionamento dell' istituzione, sottolineando (come l' ex componente di Maggioranza Avvocato Luisa Brandi) la delusione per un comportamento, da parte del Sindaco, che ha taciuto, anche ai componenti del proprio gruppo, la messa in mora, che metteva platealmente sul tavolo il conflitto di interessi.
Ciliegina sulla torta, la lettera agostana del Comune di Capoliveri inviata a tutti gli Amministratori della Biscotteria, Comune capofila sulla partita 'Piano di Successione', chiedendo delucidazioni sul recupero crediti, argomento sbandierato da Ferrari a spiegazione della 'sopravvenuta carenza d'interesse' per il ricorso versus la Regione Toscana, ma che, dopo tre anni, non pare abbia prodotto nessun passo avanti.
Il giudizio delle minoranze è insomma che “... al di là del formale accertamento di eventuali cause di ineleggibilità e/o incompatibilità, e al netto di eventuali responsabilità personali, appare chiaro come i reiterati comportamenti del Sindaco siano stati lesivi degli interessi dell' Ente”.
La tattica di Ferrari, che ha rifiutato di discutere la mozione assieme agli esposti dell' ex Segretario, spostandola a metà mese, sembra essere quella di tentare di incassare il giorno 3 ottobre il sostegno di una maggioranza (che sta perdendo i pezzi) sulla propria risposta al Dr Pinzauti, per poi cercare di farla valere anche nel Consiglio successivo. Con quale compattezza, valutabile più per le assenze che per improbabili voti contrari, è tutto da vedere.
CR