“Il numero d’incidenti causati dalla caccia negli ultimi anni è spropositato e possiamo ormai contare centinaia di feriti ma anche svariati morti, purtroppo, sia tra i cacciatori, sia tra i tanti cittadini che sono stati coinvolti loro malgrado. E’ accettabile che un ragazzo di 19 anni possa morire mentre passeggia con il proprio cane, perché colpito a morte da un coetaneo? Possono accettarlo gli stessi cacciatori?”, si chiede il capogruppo di Sì Toscana a Sinistra, Tommaso Fattori.
“Le campagne, i boschi e le montagne sono di tutti. Soprattutto nei giorni festivi e nei mesi di bella stagione, come settembre, camminare, fare escursioni e attività sportiva o cercare funghi o castagne non può comportare un rischio mortale”.
“In Toscana, nonostante l’altissimo numero d’incidenti di caccia anche mortali, l’attività venatoria è coccolata trasversalmente da quasi tutte le forze politiche, ma è il momento di assumere decisioni urgenti che garantiscano maggiore sicurezza per tutti, cacciatori compresi”.
“Con la mozione presentata oggi chiediamo – annuncia Fattori – che la Regione Toscana vieti immediatamente la caccia nei giorni festivi, a partire dalla cosiddetta ‘braccata’, sicuramente la pratica più pericolosa. Chiediamo anche di posticipare la prossima stagione venatoria quantomeno al primo ottobre, oltre ad esigere controlli rigorosi sul rispetto della distanza di sicurezza da abitazioni e centri abitati, distanza che comunque andrebbe aumentata”.
“Se le istituzioni saranno sorde a questi richiami, se non porranno queste limitazioni di buon senso, se non incrementeranno l’attività di vigilanza e renderanno molto più severi gli esami per la licenza di caccia, allora non potranno che essere corresponsabili per ogni morto e ogni ferito, senza più l’alibi della tragica fatalità”, conclude il capogruppo di Sì Toscana a Sinistra.
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