Che i guai dell’ambiente in Toscana, nel paese, in Europa e nel mondo siano ormai micidiali è fin troppo evidente. E che la politica e le istituzioni ne portino la maggiore responsabilità ce l’ha confermato il recente voto in europa che ha visto –non certo per caso- gli ambientalisti tornare sulla scena. D’altronde in Italia il voto politico nazionale, regionale e locale aveva già dimostrato chiaramente che le latitanze si pagano, come in questi giorni ha ribadito Veltroni e con lui molti altri.
Che tra questi guai ce ne siano alcuni –vedi il mare- che ci riguardano e ci coinvolgono molto da vicino e rischiosamente ce l’ha ricordato la recente collisione nel Santuario dei cetacei.
Conferma ribadita dalla dichiarazione del ministro Costa che ha annunciato una urgente presentazione al Consiglio dei minsitri di una legge salvamare.
E su questo tema del futuro del mare noi dobbiamo e vogliamo tornare riprendendo riflessioni, proposte e iniziative consapevoli che non è più tempo di rinvii, dimenticanze e pretesti per lasciar correre.
Per non prenderla troppo alla lontana voglio ricordare che il rilancio di questi problemi prese avvio dall’accordo con il ministro dell’ambiente Orlando come Gruppo di San Rossore. Gruppo che istituimmo a Pisa -ma non locale-, come risposta alla sempre più scarsa e inefficace presenza dei nostri parchi e della sua rappresentanza Federparchi, sempre meno capace di mettere a punto significative e valide proposte come pure era nella sua tradizione. Noi ci facemmo allora carico di questo ruolo che il ministro ci riconobbe, mettendo a disposizione del nostro parco –San Rossore- e della regione le risorse per la istituzione di un Osservatorio sul mare. Purtroppo con i passaggio del ministero a Galletti, nonostante l’incontro tenutosi a Marina con l’assessora all’ambiente Bramerini e alcuni presidenti di parchi del Santuario dei cetacei tutto fini nel nulla. Come era accaduto con l’incontro promosso dall’UPI e Legautonomie a Livorno sul santuario alla presenza anche del suo presidente francese, e come è poi accaduto con la Carta di Livorno di cui nessuno ha saputo più niente.
Ecco perché con Marina libri intendiamo riprendere il discorso sul Santuario che non possiamo lasciare a Schettino e alle collisioni. E vogliamo farlo coinvolgendo le istituzioni, l’associazionismo ambientale, il Gruppo dei 30, i parchi e le aree protette che da anni sono in attesa –come l’Arcipelago Toscano-di poter gestire un’area marina che non può continuare a dipendere dal ministero o da rappresentanze che non hanno alcun titolo e competenza per farlo.
Insomma vogliamo coinvolgere il nostro litorale ma anche Livorno, la Maremma, la Liguria che le aree protette sembra impegnata a cancellarle o ridimensionarle. E’ naturale che contiamo molto sul nostro parco che tanto per cambiare deve fare i conti con il sindaco di Viareggio. Sono aspetti che abbiamo non molto tempo fa abbiamo affrontato anche in un libro della Collana ETS sulle aree protette, dove abbiamo preso spunto da recenti e interessanti proposte di Cervellati autore del piano del nostro parco. Vi aspettiamo a Marina di Pisa.
Renzo Moschini