A quattro mesi dall’apertura, avvenuta nell’ottobre scorso, sono stati circa 50 i pazienti ricoverati all’ospedale di comunità di Portoferraio. “La tipologia della nuova offerta sanitaria garantita da questa struttura territoriale – spiega Gianni Donigaglia, responsabile della Zona Elba – è stata velocemente compresa dai medici di base, coordinati da Carlo Burchielli, visto che ben 14 su 21 hanno attivato il ricovero per un proprio assistito. Si tratta di un risultato importante raggiunto da un’offerta sanitaria assistenziale innovativa che si colloca a metà strada tra quanto erogato a livello ospedaliero e le cure domiciliari. Tutte quelle per persone che per condizioni particolari non possono ricevere a casa un adeguato livello di cure, ma che non hanno strettamente bisogno di un ricovero ospedaliero, possono trovare qui una risposta adeguata alle loro esigenze”.
L’ospedale di comunità è collocato al 3° piano del presidio di Portoferraio e dispone di 8 letti complessivamente, di cui due dedicati ad attività di tipo Hospice. “A fronte di un tasso di occupazione dei posti letto del 67 per cento circa, un dato in incremento costante anche per l’aumento della richiesta – dice Ornella Fabozzi, responsabile dell’ospedale di comunità elbano – la degenza media si attesta attorno ai 15 giorni, dato che conferma l’appropriatezza nella gestione del turnover dei ricoveri”.
La richiesta di inserimento nella struttura è avanzata da parte del proprio medico di medicina generale al quale rimane la responsabilità di gestione clinica del proprio assistito. Nella struttura possono essere ricoverati pazienti, senza limiti d’età, che hanno la necessità di essere assistiti in un ambiente protetto. Il reparto offre assistenza infermieristica e alla persona sulle 24 ore e anche se è situato all’interno del presidio ospedaliero, è una struttura territoriale destinata a pazienti con malattie non acute che quindi non prevede una presenza medica continuativa. L’assistenza medica è garantita, con le stesse modalità del domicilio, dal proprio medico di famiglia o dai medici della continuità assistenziale, le ex Guardie Mediche, negli orari previsti. Per le emergenze viene attivato, come avviene al domicilio, il 118, mentre durante il ricovero sono effettuate le terapie, le indagini diagnostiche e le consulenze necessarie prescritte dal medico.