Sulle scomposte e ripetute esternazioni social del sindaco di Capoliveri Ruggero Barbetti, pur senza voler tediare ulteriormente l’opinione pubblica, ci corre l’obbligo di fare alcune considerazioni, soprattutto per dare un contributo alla discussione in atto sull’applicazione e l’eventuale aumento del contributo di sbarco, ma anche sul significato politico del suo quantomeno alterato modo di interessarsi delle cose di altri comuni, proprio ora che si trova alla scadenza del suo ultimo mandato elettorale.
E’ normale che in passato la GAT sia intervenuta per il Commissariato, per il frantoio, per l’aeroporto con i soldi del contributo di sbarco. E’ normale che, per migliorare la viabilità di accesso ai paesi dell’isola, si intervenga (oltretutto con un contributo parziale) sulla rotonda di San Giovanni, meno normale invece è che non si parli di una rotonda a Mola, dove è notoriamente Barbetti ad opporsi al progetto, temendo forse che i flussi di traffico veicolare si indirizzino verso Porto Azzurro e Rio. Sarebbe stato altrettanto normale, per come è previsto dalla legge che ha introdotto il contributo di sbarco, fare interventi per il recupero delle zone più degradate del territorio, per migliorare i trasporti pubblici su gomma, per prevedere a livello di polizia locale interventi di rinforzo alla viabilità veicolare in entrata e in uscita dall’isola. Ma questo non è mai stato preso in considerazione in questi anni.
A proposito di indirizzi, inoltre, abbiamo assistito in questi anni ad una gestione capoliveri-centrica della GAT, con (solo per fare un esempio calzante) troupe televisive portate due volte su tre a visitare le bellezze (indiscusse, ma non ci sono solo quelle) di quel paese trascurandone altri. Una gestione, checchè Barbetti ne dica inalberandosi ogni volta che qualcuno fa osservazione (ma questa non è una novità) che è oltretutto difficile da verificare nei costi e negli indirizzi, visto che la consultazione degli atti all’Albo Pretorio è cosa da addetti ai lavori, mentre chi spende soldi pubblici ha il dovere di comunicare in maniera comprensibile e accessibile scelte e importi devoluti.
Meno comprensibile, sempre a proposito di indirizzi, la scelta di non avvalersi sistematicamente di professionalità locali e di affidare gli incarichi più importanti, molto ben remunerati, sempre e solo fuori dall’isola.
Lo stesso Barbetti afferma che “quando c’è crisi di turismo bisogna investire nella promozione”, ma è sufficiente un anonimo che scrive su un blog per riportarlo alla realtà: “quando c’è crisi nel turismo – si legge in un post scritto evidentemente da un addetto ai lavori – si investe per capirne le cause (ad esempio con questionari anche a livello internazionale) e risolvere le problematiche che emergono dai servizi offerti al turista. Inutile investire in promozione quando non si conoscono queste informazioni. Sarebbe la promozione di servizi scadenti e obsoleti”.
Non interveniamo sulle problematiche del comune di Rio, che non avrei voluto coinvolgere in questa polemica. Diciamo soltanto che nei momenti di crisi serve un cambio di passo, e l’Elba potrebbe dimostrarlo da subito investendo in adeguata misura le risorse del contributo di sbarco sul territorio.
Si dovrà pensare concretamente alla realizzazione degli interventi che saranno individuati come prioritari, cominciando dalla viabilità (sì, le rotonde) e dal miglioramento dell’accoglienza nelle zone portuali che più ne necessitano, fino ad interventi sulla pulizia e sul decoro delle strade e delle loro prospicienze.
Speriamo che sia chiaro, quindi, che non è nostra intenzione distruggere alcunchè ma che il nostro scopo è quello di usare bene, in maniera adeguata e condivisa, le risorse provenienti dal contributo di sbarco.
Per la parte politica delle esternazioni di Barbetti c’è ben poco da dire, visto che si giudicano da sole per il tono irrispettoso e la superbia usati. Quel famoso “zampino” che ha messo a più riprese su Portoferraio potrebbe darci occasione di continuare su altri temi, ma per rispetto di chi ci legge ci limitiamo a chiudere qui la questione, che avremo modo di riprendere in altri contesti dove non mancheranno gli argomenti per fare chiarezza su certi retroscena e sul suo modo di fare politica .
Mario Ferrari