Penso che il problema, per gli elbani non sia tanto quello se aumentarla a 5€ , peraltro molto inferiore alla tassa di soggiorno, che grava sulle tasche dei turisti per ogni giorno di presenza, come avviene negli altri Comuni turistici. Coloro, tra gli elbani, che si lamentano dovrebbero confrontare i 5€ della tassa di sbarco con gli eventuali 15€/20€ che mediamente dovrebbe pagare ciascun visitatore, se i Comuni, in alternativa alla tassa di sbarco, applicassero una tassa di soggiorno di 3/5€ giornaliere, per una presenza di 5 giorni sul suolo Elbano. Ciò che incide e fa la differenza in termini competitivi con altre località turistiche è il "costo" traghetto, una voce in più e troppo elevato in proporzione agli altri costi di soggiorno (pernottamento, ristoro, servizi, ecc.). Il vero problema è, invece, di utilizzare al meglio le entrate della tassa di sbarco, proprio finalizzandole ad investimenti pubblici per migliorare le dotazioni infrastrutturali del territorio Elbano, l'ambiente naturale e storico-artistico, creando così una offerta di lavori e lavoro, specie nel periodo invernale. Ma gestire meglio e per finalità d'interesse comune la tassa di sbarco, presuppone che i Comuni elbani, gli amministratori pubblici, le categorie economiche e sociali, le forze politiche locali, collaborino a progetti e iniziative condivise. Oggi invece prevalgono chiusure e divisioni, scarsa partecipazione e indifferenza; non c'è confronto pubblico di opinioni, idee, programmi. L' attuale contrapposizione e competizione esasperata da personalismi o interessi elettorali di parte o il voler imporre il proprio punto di vista o il proprio interesse, non porta a niente e genera solo danno agli elbani e vantaggi per i soliti pochi. Forse varrebbe la pena di calmarsi e riflettere per ricomporre e ripartire positivamente. Ad maiora semper.
Pino Coluccia